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Progetto per il discernimento. Mimmo Cosenza, imprenditore del software. Bitcoin

La storia recente del denaro è stata lacerata da Nixon nel 1971 con il ritiro della convertibilità internazionale del dollaro in oro. Tanto cercata quanto attesa, quella scissione della storia detonò ugualmente nelle stanze dei bottoni come un nietzscheano “Dio è morto” in una canonica di campagna.  
Ben più silenziosa, e proprio nel giorno dei morti del 2008,  fu la comunicazione, in una mailing list cyberpunk, di Satoshi Nakamoto: I’ve been working on a new electronic cash system that’s fully peer-to-peer, with no trusted third party.
Era nato Bitcoin, anche se si dovette attendere il 3 gennaio 2009 per assistere all’estrazione della prima pepita d’oro digitale che voleva vendicare l’affronto di Nixon. Va sotto il nome di genesis block e porta in sé, come prova esadecimale temporale e incorruttibile, il riferimento al titolo in prima pagina di The Times di quello stesso giorno: Chancellor on brink of second bailout for banks.
In tantissimi oggi stanno disperatamente cercando di separare il corpo dallo spirito, Bitcoin dalla Blockchain. Ma lo spirito di Bitcoin È la Blockchain e rimarrà per sempre in quell’annuncio nel giorno dei morti e in quella marca temporale nel giorno della nuova tentazione della Banca Centrale Inglese.
Uno e trino: Immutabile, Trasparente e Distribuito.
Non esiste Blockchain senza immutabilità delle transazioni passate, perchè nessuno può cambiare il passato senza rovinare se stesso insieme agli altri. Come nell’eterno ritorno dell’uguale: una volta, o è per sempre, oppure non è nulla.  
Non esiste Blockchain senza trasparenza di tutte le transazioni, della prima come dell’ultima. Solo gli attori delle transazioni sono (pseudo)protetti: si dice il peccato, non il peccatore. Viceversa sarebbe delazione.
Non esiste Blockchain senza controllo distribuito. Può anche essere che Dio non giochi a dadi, ma la Blockchain si. Così come nel gioco dei dadi il risultato del prossimo lancio non ubbidisce a nessuno, perchè ogni numero ha sempre la stessa probabilità di uscire di tutti gli altri, anche il controllore delle transazioni di Bitcoin è scelto dal caso e nessun umano è ancora riuscito a sottometterlo. E forse questo il motivo per cui in tanti si ostinano a volere separare la Blockchain da Bitcoin? Se la democrazia rappresentativa è la peggiore forma di governo possibile con l’eccezione di tutte quelle già sperimentate, neppure Churchill si stupirebbe nel vedere la distribuzione discreta uniforme, su cui si basano Bitcoin e l’intera criptografia, contaminare nuove forme di governo e di controllo.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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