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Salute come filone innovativo e luogo delle decisioni controverse

E’ un filone di innovazione incredibilmente grande e dinamico, la salute. Le tecnologie attuali si stanno concentrando sulla distribuzione di soluzioni per la cura delle malattie e sul miglioramento preventivo delle condizioni di salute. VentureScanner a questo proposito segnala oltre 500 società finanziate complessivamente con 7 miliardi. L’estensione dei temi suggerisce una vastità di possibili sviluppi:

•Clinical Administration and Backend
•Digital Medical Devices and Diagnostics
•Population Health Management
•Electronic Health / Medical Records
•IOT Health Care
•Medical Big Data
•Genomics
•Doctor and Healthcare Service Search
•TeleHealth
•Patient Engagement and Education
•Remote Monitoring and Family Care Management
•Doctor Network and Resources
•Online Health Destination Sites
•Healthcare Marketing and Campaign Management
•Mobile Fitness / Health Apps
•IOT Fitness and Lifestyle
•Online Health Communities
•Healthcare Mobile Communications / Messaging
•Healthcare Robotics

In Italia, il filone è indagato abbondantemente ma ancora manca un polo di attrazione, se mai ce ne sarà uno. Di certo, il nostro costoso sistema sanitario ha bisogno di “cure” a base di innovazione, con obiettivi di risparmio e miglioramento qualitativo del servizio. E poiché siamo anche un paese di “fai-da-te” ci sono molte possibilità per ogni attività di community building. Ma c’è anche abbondanza di innovazione tecnologica. Big data, robot, farmaceutica, piattaforme… Varrebbe la pena di fare un quadro complessivo. Si tratta in ogni caso di un settore molto dinamico anche qui.

Si tratta peraltro di un settore destinato a essere anche supercontroverso. Il passato è costellato di problemi su Big Pharma, Big Tobacco, industrie inquinanti, e così via. Ma poiché ormai assistiamo a una convergenza tra salute, benessere, sicurezza, prevenzione, qualità dell’ambiente, della cultura, delle relazioni sociali, il tema diventa sempre più “politico”. C’è da aspettarsi molta discussione. Molti pregiudizi. Molta fatica. Anche perché la salute sembra una questione che lascia pochi spazi al compromesso, anche se di compromesso è destinata a vivere. Siamo di fronte a grandi cambiamenti di mentalità anche da questo punto di vista. E segni non mancano.

Antonio Casilli (BodySpaceSociety) segnala il tema dei siti nei quali si tratta di anoressia e disturbi connessi all’alimentazione. Il suo studio estensivo dimostra quanto il tema sia profondo: [Report] Young internet users and eating disorder websites: beyond the notion of “pro-ana”. E invita a discutere le decisioni prese dal parlamento francese in materia, con la censura dei siti che possono essere visti come favorevoli a comportamenti eccessivi in tema di alimentazione (Libération).

Eugenio Santoro (Mario Negri) studia i metodi con i quali si possono valutare le conseguenze delle soluzioni tecnologicamente più diffuse sulla salute tentando di trovare un approccio simile a quello che da tempo si dedica alla valutazione dell’efficacia dei farmaci. Se ne parlerà al Festival del giornalismo di Perugia.

Cristina Cenci dedica il suo blog a informare su come stia cambiando il discorso sociale sulla salute e la malattia. Giuliano Castigliego a sua volta informa su psicoanalisi, psichiatria e narrativa nel contesto digitale.

Siamo molto avanti con i fatti. Stiamo cercando le parole. Questi e altri pionieri stanno indagando un territorio della nostra mentalità che è ancora denso di tabù, pregiudizi, problemi veri e tante inutili polemiche. C’è da innovare: sia nella tecnologia che nel pensiero. Ed è un grandissimo compito. Grazie a chi se ne sta occupando con tanta autentica attenzione.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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