Il rapporto tra formazione e lavoro sta cambiando. IL rapporto tra ricerca e generazione di valore sta diventando sempre più importante. Il disorientamento dei giovani è purtroppo crescente, come la sofferenza delle famiglie che vorrebbero sapere meglio che cosa fare per il bene dei figli.
In questo contesto, pensare che una tecnologia sia la soluzione è riduttivo. Internet è destinata a rivoluzionare l’università? Uno studioso che se ne sta occupando a fondo come Juan Carlos De Martin sostiene:
È sicuramente vero che l’avvento di Internet costringe tutte le attività che lavorano con la conoscenza a riesaminare la propria missione. Ed è altrettanto vero che – a differenza di una decina di anni fa, quando c’era stato il primo picco di iniziative universitarie online – oggi la tecnologia è molto più matura e in grado di assicurare buoni risultati. Ma dire che i corsi online sostituiranno l’università è una colossale forzatura.
La sostituzione dell’università è sostanzialmente fuori discussione, in effetti. Ma resta il fatto che una riorganizzazione è in atto. E occorre prenderne consapevolezza per poter contribuire a progettarla.
L’università è una sorta di polo di aggregazione di due strutture della generazione di conoscenza: la formazione e la ricerca. Si può pensare che la formazione, come l’informazione del resto, sia investita profondamente dall’innovazione internettiana. E non si può negare che la stessa ricerca – basti pensare alla tematica dei Big Data, alla questione della divulgazione scientifica, alla collaborazione a distanza tra istituti di ricerca e così via – sia profondamente trasformata dall’avanzata della rete. Dunque anche l’università è coinvolta nella trasformazione.
Formazione e ricerca sono strutture che hanno una loro dinamica e una loro logica specifica.
La formazione parte come sempre dalla famiglia e dalla scuola, si arricchisce delle relazioni informali tra pari dei ragazzi internettiani, si approfondisce quando è possibile all’università, è influenzata dalle strutture mediatiche, continua per tutta la durata della vita lavorativa e probabilmente resta un tema gratificante anche quando si smette di lavorare.
La ricerca è una dimensione della generazione del valore e dell’innovazione sempre più centrale nell’economia della conoscenza che viene portata avanti nell’università e fuori, nei laboratori pubblici e privati, in modo formale e informale, con dipartimenti dedicati o con aziende specializzate, con ecosistemi di startup, con finanziamenti profit e non profit.
L’università è un nodo centrale di entrambe le dimensioni. Anzi, il suo specifico valore è proprio quello di offrire un’idea di conoscenza in fieri, una formazione arricchita dall’accesso a persone che generano nuova conoscenza, una ricerca arricchita dall’energia di studenti che partecipano alla sua realizzazione in quanto ne traggono esperienza formativa. L’università non è giustapposizione ma sintesi delle due dimensioni e dunque qualcosa di più: oltre che un posto dove si trasmette e produce conoscenza, è un luogo di ispirazione che alimenta, quando riesce, l’orientamento a considerare la conoscenza come una realtà viva alla cui creazione si partecipa. Per questo è immensamente contemporanea. Internet non fa che accentuare questo suo carattere. Imho.
[…] Per coltivarla, dice, occorrono buoni libri ed esperienze profonde. Come può succedere all’università? Come talvolta accade leggendo i giornali? Anche, probabilmente. Purché università e giornali si […]
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