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Libri in assaggio – FACEBOOK LOGOUT – Ivo Quartiroli

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Ivo Quartiroli scrive da tempo di internet e delle sue conseguenze culturali a partire da un approccio che è contemporaneamente tecnologicamente esperto e umanamente consapevole. Racconta della sua ricerca spirituale con semplicità, vivendola fino in fondo nelle sue scelte esistenziali. E dunque il suo libro, Facebook Logout, è importante, per il dibattito che ormai si sta sviluppando intorno al senso profondo della rete e della sua crescente importanza nella società.

Le promesse che alla prima impressione la rete sembrava offrire, per Quartiroli sono lontane dall’essere state mantenute. Non è solo questione di Edeologia e fondamentalismo digitale (autocitazione riferita a un libro del 2003). Non è solo questione di cambiamenti nelle abitudini di consultazione della rete, come suggerisce anche l’articolo di Evgeny Morozov sulla fine del cyberflâneur della metà degli anni Novanta, travolto dall’internet in tempo reale. E non è certo la questione della stupidità indotta dalla consultazione continua di un motore di ricerca. La proposta di Quartiroli si propone di sottolineare la possibilità che l’incredibile forza di attrazione delle possibilità informative e socializzanti della rete possa ridurre in realtà la nostra libera espressione di noi stessi, confusi nell’insieme, e propone il valore della meditazione come supporto alla nostra coltivazione della nostra libertà spirituale. Perché Quartiroli non si lamenta della rete, la prende giustamente come una realtà, ma sviluppa l’atteggiamento attivo che in fondo ha costruito la relazione tra la società e la rete e guarda avanti per costruirne la prossima fase.

Il fatto è che questa materia è in piena evoluzione. Se ne siamo consapevoli, non accettiamo passivamente e ideologicamente la tecnologia e le sue caratteristiche come dati di fatto. Sappiamo di poter fare qualcosa per migliorare quello che vediamo possa essere migliorato. Nella tecnologia, nei suoi modelli impliciti di comportamento, in noi stessi.

La digestione culturale delle conseguenze della rete è tutt’altro che terminata. Il libro di David Weinberger, Too big to know, è una grande spinta per rifletterci ulteriormente, in base a un approccio profondamente aperto alle sue novità fondamentali. Ma una cosa non è nuova: come sempre, la strada della consapevolezza è ancora lunga. Sia per l’insieme di noi. Sia per ciascuno di noi.

In un mondo di esperienze incessanti di competizione, confronto,
conflitto, coltivare uno spazio per l’esperienza dell’armonia e per il
senso dell’utopia resta una chiara fonte di sanità. In un mondo che chiede di vivere in tempo reale, la
realtà resta composta anche dai tempi più lunghi, dalla durata della nostra vita, dalla durata dell’umanità. E oltre.

Grazie a Ivo per il libro. E, aggiungo come nota personale, grazie per la pazienza con la quale tante volte ha contribuito con i suoi commenti all’interesse che qualcuno può trovare in questo blog.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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