Visto Nanni Moretti, Michel Piccoli e il loro Habemus papam, la domanda che sorge spontanea è: finisce bene o male? Ma poiché non è detto che lo abbiate visto, magari non la spiego più di tanto. L’unica cosa che manca al film – ed è ovviamente un bene – è un deficit di accudimento. La frase più usata del film è la diagnosi compulsivamente ripetuta da una psicanalista – ex moglie dello psicanalista Nanni – ma non riguarda certamente il film: che è stato accudito molto. Riguarda forse gli uomini della chiesa che non sanno più pensare, raccontare, sognare: tutti...
visioni
Agenda digitale
Un’agenda per lo sviluppo digitale. Per contribuire a costruire una prospettiva.
“Chiediamo, entro 100 giorni, la redazione di proposte organiche per un’Agenda Digitale per l’Italia
coinvolgendo le rappresentanze economiche e sociali, i consumatori, le
università e coloro che, in questo Paese, operano in prima linea su
questo tema.”
Irenäus Eibl-Eibesfeldt
«Irenäus Eibl-Eibesfeldt ha fondato l’etologia umana. Ci ha aiutato a comprendere che la specie umana è fatta di antropologia e biologia, cultura e natura. E il problema è come si costruisce l’unità della persona umana» dice Edgar Morin. «La specie umana è specializzata nel non essere specializzata. E si adatta a condizioni molto diverse. La sua evoluzione è orientata alla diversità. I caratteri animali della specie umana e i tratti culturali generano tensioni contrastanti: aggressività e convivenza pacifica. La sintesi sta nella struttura familiare che organizza la vita...
Frances Moore Lappé
«Abbiamo ormai compreso che nella struttura della specie umana ci sono i caratteri dell’empatia e della solidarietà, come ci sono i caratteri della violenza e della disattenzione per le sofferenze altrui. Ma abbiamo anche compreso quali sono le condizioni che conducono al prevalere delle forze della solidarietà. La dispersione del potere e la trasparenza dell’informazione sono costruttive. La concentrazione del potere e l’oscurità dell’informazione sono distruttive». Frances Moore Lappé.
Javier Marías
«L’impunità sembra prevalere nel nostro tempo. E si tende ad accettarlo. È la grande causa di demoralizzazione della nostra epoca». Javier Marías, oggi al Premio Nonino.
Demoralizzazione. Si resta senza etica. Si resta senza gioia. Quando soprattutto i potenti sono impuniti.
Rileggendo Newton Minow: la tv nell’interesse pubblico
Newton Minow è stato nominato dal presidente John Kennedy alla guida della Federal Communications Commission. Il suo primo discorso pubblico ha lasciato il segno. E fa bene ogni tanto ritrovarlo. Anche ricordando che è stato pronunciato nel 1961… Cinquant’anni fa. “When television is good, nothing — not the theater, not the magazines or newspapers — nothing is better. But when television is bad, nothing is worse. I invite each of you to sit down in front of your own television set when your station goes on the air and stay there, for a day, without a book...
Antropologia della visione
“Tutti, per definizione, hanno la visione più grande che sono in grado di concepire. Se la tua è più grande, non la capiranno o non l’apprezzeranno”. È una descrizione perfetta, benché cinica, della relazione tra visione e relazione, nel breve termine: proposta da Alan Cooper. (Nel lungo termine, chi ha una visione davvero grande può sempre sperare di conquistare una qualche leadership culturale per riuscire a condividere la propria visione con gli altri. Oppure, finirà per adattarsi al minimo comune denominatore delle visioni convenzionali. Ma in quel caso, probabilmente...
Evan Williams sull’informazione infinita
Evan Williams è, tra i fondatori di Twitter, quello che parla meno. Ha scambiato qualche parola con Om Malik. E vale la pena di leggere il post originale. Perché il tema è buono: c’è troppa roba sul web, apparentemente. «Le nostre piattaforme non erano disegnate per un’epoca di informazione infinita. C’è molto da fare. Si tratta di un passaggio simile a quando c’era troppo da consultare tra le pagine ed è arrivato Google. Ora di nuovo: vorrei che Twitter non fosse una causa di ulteriore peggioramento, ma uno strumento per il miglioramento della gestibilità...
Propositi 2011: investiremo in cultura
Beda Romano scrive un bellissimo post sulla capacità della Germania di aumentare gli investimenti in cultura nonostante la crisi. Un caso unico in Europa. E un esempio che viene dal paese che attualmente riesce meglio di tutti i paesi europei a uscire bene dalla crisi. Il governo italiano invece taglia. Lascia andare a pezzi Pompei. E la sua riforma dell’università, oltre ai tagli, produce probabilmente l’entrata in gioco di una logica nuova nell’investimento in ricerca ed educazione: la logica dei funzionari, contro quella dei professori. Dovremo sempre più pensare a fare...
Un anno. Dieci. Trenta, ottanta, novanta…
“A quel tempo, di quegli interrogativi impellenti non ancora risolti ve n’erano a centinaia. Erano nell’aria, bruciavano sotto i piedi. I tempi erano in movimento. La gente che non è vissuta allora non lo crederà, ma già allora, e non soltanto adesso, i tempi procedevano alla velocità di un cammello. Non si sapeva però in che direzione. Ed era difficile distinguere il sopra dal sotto, e le cose in regresso da quelle in progresso. «È inutile, – concluse l’uomo senza qualità scrollando le spalle, – tanto in un così fitto groviglio di forze la cosa non ha la...



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