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Irenäus Eibl-Eibesfeldt

«Irenäus Eibl-Eibesfeldt ha fondato l’etologia umana. Ci ha aiutato a comprendere che la specie umana è fatta di antropologia e biologia, cultura e natura. E il problema è come si costruisce l’unità della persona umana» dice Edgar Morin. «La specie umana è specializzata nel non essere specializzata. E si adatta a condizioni molto diverse. La sua evoluzione è orientata alla diversità. I caratteri animali della specie umana e i tratti culturali generano tensioni contrastanti: aggressività e convivenza pacifica. La sintesi sta nella struttura familiare che organizza la vita...

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Frances Moore Lappé

«Abbiamo ormai compreso che nella struttura della specie umana ci sono i caratteri dell’empatia e della solidarietà, come ci sono i caratteri della violenza e della disattenzione per le sofferenze altrui. Ma abbiamo anche compreso quali sono le condizioni che conducono al prevalere delle forze della solidarietà. La dispersione del potere e la trasparenza dell’informazione sono costruttive. La concentrazione del potere e l’oscurità dell’informazione sono distruttive». Frances Moore Lappé.

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Javier Marías

«L’impunità sembra prevalere nel nostro tempo. E si tende ad accettarlo. È la grande causa di demoralizzazione della nostra epoca». Javier Marías, oggi al Premio Nonino.

Demoralizzazione. Si resta senza etica. Si resta senza gioia. Quando soprattutto i potenti sono impuniti.

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Rileggendo Newton Minow: la tv nell’interesse pubblico

Newton Minow è stato nominato dal presidente John Kennedy alla guida della Federal Communications Commission. Il suo primo discorso pubblico ha lasciato il segno. E fa bene ogni tanto ritrovarlo. Anche ricordando che è stato pronunciato nel 1961… Cinquant’anni fa. “When television is good, nothing — not the theater, not the magazines or newspapers — nothing is better. But when television is bad, nothing is worse. I invite each of you to sit down in front of your own television set when your station goes on the air and stay there, for a day, without a book...

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Antropologia della visione

“Tutti, per definizione, hanno la visione più grande che sono in grado di concepire. Se la tua è più grande, non la capiranno o non l’apprezzeranno”. È una descrizione perfetta, benché cinica, della relazione tra visione e relazione, nel breve termine: proposta da Alan Cooper. (Nel lungo termine, chi ha una visione davvero grande può sempre sperare di conquistare una qualche leadership culturale per riuscire a condividere la propria visione con gli altri. Oppure, finirà per adattarsi al minimo comune denominatore delle visioni convenzionali. Ma in quel caso, probabilmente...

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Evan Williams sull’informazione infinita

Evan Williams è, tra i fondatori di Twitter, quello che parla meno. Ha scambiato qualche parola con Om Malik. E vale la pena di leggere il post originale. Perché il tema è buono: c’è troppa roba sul web, apparentemente. «Le nostre piattaforme non erano disegnate per un’epoca di informazione infinita. C’è molto da fare. Si tratta di un passaggio simile a quando c’era troppo da consultare tra le pagine ed è arrivato Google. Ora di nuovo: vorrei che Twitter non fosse una causa di ulteriore peggioramento, ma uno strumento per il miglioramento della gestibilità...

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Propositi 2011: investiremo in cultura

Beda Romano scrive un bellissimo post sulla capacità della Germania di aumentare gli investimenti in cultura nonostante la crisi. Un caso unico in Europa. E un esempio che viene dal paese che attualmente riesce meglio di tutti i paesi europei a uscire bene dalla crisi. Il governo italiano invece taglia. Lascia andare a pezzi Pompei. E la sua riforma dell’università, oltre ai tagli, produce probabilmente l’entrata in gioco di una logica nuova nell’investimento in ricerca ed educazione: la logica dei funzionari, contro quella dei professori. Dovremo sempre più pensare a fare...

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Un anno. Dieci. Trenta, ottanta, novanta…

“A quel tempo, di quegli interrogativi impellenti non ancora risolti ve n’erano a centinaia. Erano nell’aria, bruciavano sotto i piedi. I tempi erano in movimento. La gente che non è vissuta allora non lo crederà, ma già allora, e non soltanto adesso, i tempi procedevano alla velocità di un cammello. Non si sapeva però in che direzione. Ed era difficile distinguere il sopra dal sotto, e le cose in regresso da quelle in progresso. «È inutile, – concluse l’uomo senza qualità scrollando le spalle, – tanto in un così fitto groviglio di forze la cosa non ha la...

Economia Felicità visioni

Felicità e tristezza sono contagiose

Ci voleva uno studio di David Rand e altri – di Harvard – per scoprire che le persone circondate da altre persone felici hanno un’alta probabilità di essere a loro volta felici; e che le persone circondate da altre persone tristi hanno un’alta probabilità di essere a loro volta tristi. Inoltre, la tristezza è più contagiosa, ma si supera più facilmente della felicità: “Additionally, they found that sadness was more transmissive than happiness – meaning, it takes fewer sad friends to make you become sad. But Rand added that people recover from sadness more...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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