Dice il proprietario di Mediaset, parlando da uomo politico, che se le frequenze televisive dovessero assegnate a pagamento invece che gratuitamente, l’asta andrebbe probabilmente deserta. (Reuters). Significa che nelle sue previsioni non si troverebbero stranieri disposti a comprare frequenze in Italia, che le attuali televisioni dominanti non hanno bisogno di pagare quello che in passato hanno avuto gratis, che non c’è business televisivo in Italia visto che il duopolio un poco disturbato da Sky e la7 continua a mangiarsi la gran parte della torta. E visto che la crescita è sul...
perplessità
Esauriti dalla (necessaria) regolamentazione delle telecomunicazioni
Ancora una volta ci si trova davanti a una decisione che lo Stato deve prendere sulle regole che governano le telecomunicazioni. Si tratta della forma che avrà la concorrenza nel caso si faccia la banda larghissima. Scrive Alessandro Longo: “Agcom sta per decidere le regole, forse il 12 o il 20 dicembre. E da queste dipenderà se e come si svilupperanno le offerte 100 Megabit in Italia.” I provider alternativi protestano perché temono che le nuove regole non garantiscano la concorrenza. D’altra parte la Telecom Italia vuole avere qualche garanzia per il ritorno degli...
Le molte Italie e l’informazione: giovani e anziani, istruiti e analfabeti, ricchi e poveri
Un cambio di passo politico, in Italia, è apparso ineluttabile grazie alla massiccia dose di fatti che ha colpito l’economia italiana nell’ultimo anno: un flusso di fatti tanto enorme che la diga posta all’informazione dal vecchio sistema mediatico non è riuscita a contenerli. E se il nuovo indirizzo di politica economica definito dal governo sarà confermato dal parlamento comincerà un percorso nel quale la qualità dell’informazione sarà decisiva per la migliore definizione dei problemi, la chiarezza delle decisioni che verranno prese, la rispondenza delle aspettative...
Abbandonando iCloud
Dopo settimane di utilizzo di iCould, il servizio della Apple per sincronizzare computer, cellulare e tablet, con risultati alternati, abbandono. Fino a nuovo ordine. Sono giorni che la sincronizzazione non sincronizza più. Lo faceva, ha smesso. Una quantità di prove, tentativi, correzioni, aggiustamenti. Una perdita di tempo non indifferente. Nessun risultato accettabile. Sicuramente dipende dal fatto che non ho capito qualcosa. Ma anche dal fatto che iCloud non è facile e sicura come ci si potrebbe aspettare sia un servizio della Apple. Ho chiuso iCloud. E sono tornato alla sincronizzazione...
Quanto vale Apple
Per chi si interessa di valutazioni borsistiche, questo articolo citato da Reuters e pubblicato da Bullish Cross è molto utile. Parla di quanto viene valutato dalla borsa un dollaro di profitti della Apple. E mostra come questo dato sia in costante ribasso. Insomma ci vuole un aumento dei profitti sempre più grande per far crescere ancora la capitalizzazione della Apple. Ecco il grafico del rapporto prezzo/utili della Apple:
Agenda digitale – L’occupazione si fa con le start up
Grazie a Erik Lumer vedo questo sommario di un rapporto Kauffman Foundation che mostra come la nuova occupazione negli Stati Uniti sia fatta essenzialmente dalle start up. Si tratta di una tendenza di lungo periodo segnalata dall’Ocse da vent’anni: la grande impresa tende a ridurre il personale, la piccola impresa e la nuova impresa crea occupazione. È evidente che al momento in alcuni settori ci sono più probabilità per la nascita di imprese. L’energia è forse uno di questi. La ricerca scientifica è certamente un buon generatore di idee di impresa. L’edilizia lo è...
Dov’è l’Agenda digitale del governo?
Con la scelta dei sottosegretari si è conclusa la formazione del nuovo governo (Sole). E non c’è nessuno cui sia stato affidato il compito di gestire l’agenda digitale italiana. È una sorpresa. Non facile da digerire (Longo e Mac-e-Martello). Ci sono due possibilità. Nella prima ipotesi, l’agenda digitale è una tale priorità del governo che non viene considerata come una funzione specialistica da affidare a un sottosegretario ma le azioni che richiede vengono assunte dalla collegialità del governo (infrastrutture e banda larga, istruzione e analfabetismo funzionale e...
Il coro di Groupon e la bolla
Il prezzo delle azioni di Groupon è sceso sotto il valore di ipo. (DealBook). L’ennesima raschiata ai risparmiatori gestita da Goldman Sachs e Morgan Stanley (Bloomberg) è avvenuta nonostante che questa volta non mancassero le perplessità nei confronti delle azioni offerte (Economist). Il coro dei suggeritori ha comunque sovrastato le voci critiche. Ecco il prezzo di ipo e il valore attuale di alcune aziende che si sono quotate recentemente (DealBook):Demand Media – prezzo ipo: $17 – chiusura di martedì $6.85Groupon – prezzo ipo: $20 – chiusura di mercoledì: $16...
Agenda digitale – La credibilità della roadmap
Ecco alcuni appunti sulla relazione tra l’agenda digitale, la crescita e le decisioni del governo. Una sorta di aggiornamento rispetto alle considerazioni sviluppate nei giorni scorsi e ai commenti che ne sono scaturiti. Il nodo più difficile I primi passi del nuovo governo sono stati sostenuti da un largo, apparente, consenso. Ma non sono mancate le critiche preventive. Critiche giustificate ma anche un po’ preconcette, fino a che mancano le informazioni. Se il governo Monti ha qualche chance di far passare la sua linea, questa è legata alla sua capacità di informare...
Fiction – Per aumentare l’audience va ora in onda il Ribaltone
Il ribaltone è da sempre un trucco teatrale che riaccende l’attenzione. Ma è complicato da far digerire agli attori. Si adotta quando gli autori non sanno proprio più che cosa inventare. Nel 1994 (a fine anno) fu scritto per la Lega, che lo ricorda con poco entusiasmo tanto che oggi i suoi esponenti (gli stessi di allora) dicono: noi siamo attori politici seri e non facciamo ribaltoni. Il problema semantico-politico del ribaltone è infatti piuttosto complesso: si applica ai casi in cui un governo tecnico succede a un governo di destra, come a inizio 1995 appunto, ma non andrebbe...



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