Anche la pubblicità può essere troppo personalizzata. Ma questa volta, mi pare che, paradossalmente, sia stata troppo personalizzata dal punto di vista dell’inserzionista. Stavo giocando a verificare in vari modi la storia della trasformazione di Google in un motore troppo personalizzato della quale si è parlato proprio ieri. La storia secondo la quale se cerchi con il browser con il quale ti sei registrato su Google, i risultati vengono fuori diversi da quelli che emergono se usi un browser con il quale non ti sei registrato. E si scopre che è assolutamente così: se sei registrato i...
perplessità
Google e la competizione
E dunque da qualche tempo si discute della trasformazione di Google. Da motore di ricerca basato su un algoritmo abbastanza segreto ma fondamentalmente trasparente che serve a trovare i link alle pagine più rilevanti, starebbe diventando un motore di ricerca che trova link alle pagine rilevanti ma privilegiando quelle dei suoi servizi rispetto a quelle della concorrenza. In particolare, privilegierebbe le pagine che si trovano su Google+ rispetto a quelle che si trovano su piattaforme come Facebook e Twitter. Questo video (fatto dai concorrenti) lo mostra: Quintarelli se n’è già...
Agcom e net neutrality: rischi per l’innovazione oppure no?
Internet continuerà a essere innovativa come è stata in passato? O migliore? O peggiore? Una delle risposte sta nella regolamentazione a garanzia della net neutrality, il principio codificato nel design della rete che prevede l’assenza di qualunque discriminazione dei pacchetti in base al loro contenuto e a chi li invia. E che è costantemente messa in discussione. Già oggi è scarsamente garantita nell’internet mobile. E già oggi è sottoposta a qualche “compromesso” per garantire efficienza alle reti. Inoltre, già oggi una parte di rete internet è riservata a...
Linkedin: il testimonial sei tu
Sollecitati da un pezzo di Attitudo, possiamo andare a dare un’occhiata alle impostazioni di Linkedin, per vedere se davvero usano l’immagine degli utenti come se fossero testimonial di pubblicità. E in effetti nelle impostazioni dell’account Linkedin chiede se sei d’accordo a essere trattato come un testimonial. Il default è che sei d’accordo. Se non lo sei devi deselezionare l’autorizzazione e salvare la nuova impostazione. Ecco la richiesta di Linkedin: LinkedIn may sometimes pair an advertiser’s message with social content from LinkedIn’s...
Facebook: una conferenza stampa con NDA
A quanto pare Facebook ha invitato un po’ di giornalisti a una conferenza stampa chiedendo di firmare un Non Disclosure Agreement su qualunque cosa i giornalisti vedessero e sentissero che non fosse direttamente l’oggetto dell’annuncio previsto per l’occasione. (Kplu, Lnr, Romenesko). Ci devono essere state delle proteste perché poi la richiesta è stata ritirata. Il caso è paradossale. Ma è vero che le aziende convocano talvolta di giornalisti per prepararli a comprendere le informazioni quando diventeranno pubbliche e chiedendo riservatezza. La pratica è diffusa nella...
Quando i governi intervengono per rimuovere cose dal web
Finora è andata così, mi pare. In Occidente, la battaglia legislativa per il controllo di quello che si pubblica in rete vive di un lavorio vagamente clandestino dei politici sensibili alle richieste delle lobby più attive in questo settore, che però prima o poi si traduce in proposte di legge ed emendamenti delle quali quasi sempre qualcuno si accorge prima che vengano approvate: questi dà l’allarme e genera una fiammata di attenzione nella rete fino a che le proposte sono accantonate o ridimensionate. E il processo ricomincia. (dopo Sopa, Pipa, Fava, ora si parla di Acta). Ma nello...
Faceboooh!
Insomma, per continuare a usare Facebook ho dovuto mettere il numero di cellulare. Altrimenti restavo fuori. Non che sia una questione così decisiva, in fondo. Ma dovevo rientrare, se non altro che per uscire dai gruppi che mi iscrivevano senza chiedermi un consenso e che mi riempivano la casella di posta 🙂 … Uhmm… Grazie ai consigli e alla solidarietà dei commentatori: By Gilberto Taccari on January 23, 2012 9:05 AM Da buon utilizzatore di Facebook ancora non mi è apparso quel messaggio. Non credo che il social network utilizzi il numero di telefono per la...
Sopa, Pipa e ora Fava
Lo stillicidio di iniziative legislative che tendono a obbligare i provider o le piattaforme a fare i poliziotti per gli eventuali illeciti che gli utenti commettono usandole o a obbedire a chiunque chieda loro di intervenire direttamente sulle attività degli utenti – magari senza l’intervento della magistratura – continua come al solito anche in Italia. Quintarelli spiega la situazione. Scorza avverte che l’emendamento-Fava è passato in Commissione (anche su Wired). Ma perché un privato qualunque che sente i suoi diritti violati dovrebbe potersi fare giustizia da solo...
Sbagliando si sbaglia e imparando si impara…
Non so come avvenga, ma la sofferenza di discutere, di sentirsi accusati ingiustamente, di polemizzare è un peso insostenibile, seppure molto blando rispetto alle vere cause di sofferenza. Sentirsi isolati, sentire il disaccordo preconcetto, sentire una condanna senza appello da parte altri in base a guerre di posizioni è un vero fardello intellettuale. Laddove si vorrebbero risolvere le cose e andare avanti, ci si trova invischiati in una palude di contrapposizioni… Bene ecco una riflessione banale: bisogna convivere con questo con umiltà e pragmatismo. Assicuro che non mi riferisco a...
Banda ristretta
Nei giorni scorsi sono usciti alcuni dati sulla diminuzione degli abbonati adsl in Italia (Quintarelli). Il dato è stato spiegato in modi fantasiosi (abbandono del fisso e passaggio al mobile), o allarmati (l’Italia in declino), o fattuali (quasi tutti gli abbandoni sono chiusure di contenziosi con il provider Fastweb). Ma il dato di fatto rimane. Invece di crescere impetuosamente (come in fondo fa la connessione “internet” mobile), l’internet fissa in banda larga diminuisce. Non è un bene per niente. Questo è frutto di decrescita economica, timore sul reddito...
Commenti