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Basta saperlo… Gmail legge la posta

Basta saperlo. Si diceva tempo fa che può stupire, ma Gmail legge algoritmicamente la posta per migliorare il servizio. E gli utenti che lo sanno possono anche essere d’accordo. Ma, appunto, l’importante è saperlo. Qui c’è un video che, sull’argomento, fa ironia e informazione. Mi domando se non faccia anche un pizzico di esagerazione. Full disclosure: uso Gmail parecchio. E mi trovo molto bene, per la verità. Mi spiacerebbe scoprire che Google esagera con la raccolta di informazioni su di me. Ma se si parla tanto di privacy su Facebook, è giusto parlarne anche in...

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Successi…

Non so se capita anche a te, ma ormai posso sapere quanti accessi ha questa pagina dal numero di commenti spam che qualcuno si prende la briga di scrivere. Quando il traffico supera una certa soglia, lo spam aumenta vertiginosamente. A quanto pare ci sono aziende che pagano persone perché scrivano a mano dei commenti spam nei blog… Si riconoscono subito, ma evidentemente, il traffico causale e disattento che riescono a generare vale comunque il costo di un’attività tanto stupida.

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Segreto industriale sul copyright

Cory Doctorow è scandalizzato per il modo segreto e poco trasparente con il quale Hollywood sembra stia lavorando all’ennesima innovazione normativa tesa a favorire l’attuale sistema di protezione editoriale del copyright, Acta-Tpp (BoingBoing). Una ricostruzione su ArsTechnica.

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Pubblicità molto, troppo personalizzata

Anche la pubblicità può essere troppo personalizzata. Ma questa volta, mi pare che, paradossalmente, sia stata troppo personalizzata dal punto di vista dell’inserzionista. Stavo giocando a verificare in vari modi la storia della trasformazione di Google in un motore troppo personalizzato della quale si è parlato proprio ieri. La storia secondo la quale se cerchi con il browser con il quale ti sei registrato su Google, i risultati vengono fuori diversi da quelli che emergono se usi un browser con il quale non ti sei registrato. E si scopre che è assolutamente così: se sei registrato i...

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Google e la competizione

E dunque da qualche tempo si discute della trasformazione di Google. Da motore di ricerca basato su un algoritmo abbastanza segreto ma fondamentalmente trasparente che serve a trovare i link alle pagine più rilevanti, starebbe diventando un motore di ricerca che trova link alle pagine rilevanti ma privilegiando quelle dei suoi servizi rispetto a quelle della concorrenza. In particolare, privilegierebbe le pagine che si trovano su Google+ rispetto a quelle che si trovano su piattaforme come Facebook e Twitter. Questo video (fatto dai concorrenti) lo mostra: Quintarelli se n’è già...

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Agcom e net neutrality: rischi per l’innovazione oppure no?

Internet continuerà a essere innovativa come è stata in passato? O migliore? O peggiore? Una delle risposte sta nella regolamentazione a garanzia della net neutrality, il principio codificato nel design della rete che prevede l’assenza di qualunque discriminazione dei pacchetti in base al loro contenuto e a chi li invia. E che è costantemente messa in discussione. Già oggi è scarsamente garantita nell’internet mobile. E già oggi è sottoposta a qualche “compromesso” per garantire efficienza alle reti. Inoltre, già oggi una parte di rete internet è riservata a...

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Linkedin: il testimonial sei tu

Sollecitati da un pezzo di Attitudo, possiamo andare a dare un’occhiata alle impostazioni di Linkedin, per vedere se davvero usano l’immagine degli utenti come se fossero testimonial di pubblicità. E in effetti nelle impostazioni dell’account Linkedin chiede se sei d’accordo a essere trattato come un testimonial. Il default è che sei d’accordo. Se non lo sei devi deselezionare l’autorizzazione e salvare la nuova impostazione. Ecco la richiesta di Linkedin: LinkedIn may sometimes pair an advertiser’s message with social content from LinkedIn’s...

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Facebook: una conferenza stampa con NDA

A quanto pare Facebook ha invitato un po’ di giornalisti a una conferenza stampa chiedendo di firmare un Non Disclosure Agreement su qualunque cosa i giornalisti vedessero e sentissero che non fosse direttamente l’oggetto dell’annuncio previsto per l’occasione. (Kplu, Lnr, Romenesko). Ci devono essere state delle proteste perché poi la richiesta è stata ritirata. Il caso è paradossale. Ma è vero che le aziende convocano talvolta di giornalisti per prepararli a comprendere le informazioni quando diventeranno pubbliche e chiedendo riservatezza. La pratica è diffusa nella...

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Quando i governi intervengono per rimuovere cose dal web

Finora è andata così, mi pare. In Occidente, la battaglia legislativa per il controllo di quello che si pubblica in rete vive di un lavorio vagamente clandestino dei politici sensibili alle richieste delle lobby più attive in questo settore, che però prima o poi si traduce in proposte di legge ed emendamenti delle quali quasi sempre qualcuno si accorge prima che vengano approvate: questi dà l’allarme e genera una fiammata di attenzione nella rete fino a che le proposte sono accantonate o ridimensionate. E il processo ricomincia. (dopo Sopa, Pipa, Fava, ora si parla di Acta). Ma nello...

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Faceboooh!

Insomma, per continuare a usare Facebook ho dovuto mettere il numero di cellulare. Altrimenti restavo fuori. Non che sia una questione così decisiva, in fondo. Ma dovevo rientrare, se non altro che per uscire dai gruppi che mi iscrivevano senza chiedermi un consenso e che mi riempivano la casella di posta  🙂 … Uhmm… Grazie ai consigli e alla solidarietà dei commentatori: By Gilberto Taccari on January 23, 2012 9:05 AM Da buon utilizzatore di Facebook ancora non mi è apparso quel messaggio. Non credo che il social network utilizzi il numero di telefono per la...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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