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perplessità

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Nani sulle spalle di nani

Gad Lerner scommette che le inchieste giornalistiche sulla vita privata-pubblica del premier lo metteranno davvero in difficoltà. La Repubblica in effetti ha trovato il modo di mostrare che i fatti non collimano con le dichiarazioni del premier. Un potere basato sull’immagine non può perdere immagine… Può darsi che l’analisi sia corretta. Oppure può darsi che il premier riuscirà a dimostrare di essere stato vittima di qualcosa… Ma non è una bella vicenda. Si pensava forse che per vincere la battaglia ideale contro la destra, l’opposizione dovesse mostrare un modo...

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Only you…

L’Alitalia perde clienti sulla Roma-Milano anche perché le persone preferiscono le videoconferenze e il treno, dice Rocco Sabelli. Dunque c’è concorrenza… La stessa Antitrust dice che la compagnia sta rispettando gli impegni. Sono forse risposte preventive alla questione sollevata dalla Federconsumatori secondo la quale l’unificazione di Alitalia e AirOne limita la concorrenza, tanto che il governo ha dovuto intervenire con una legge “ad compagniam” (27.10.2008 n.166) per dire che Alitalia non aveva bisogno di autorizzazione Antitrust.  Intanto...

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Senso dello stato

Se rinunciasse all’immunità, il premier condannerebbe il paese all’ingovernabilità, dice Ghedini.

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Campagna della difesa

Per dirla con La Russa, dice Gasparri, ce ne freghiamo. Si tratta naturalmente di una colta citazione storica. Ma è campagna elettorale anche questa. E la signora Boldrini, che lavora per i rifugiati con l’Unhcr, c’è capitata in mezzo. Insieme a moltissime povere persone che sono state riportate in Libia. Dove peraltro si trova già anche lo stesso ministro della Difesa. via Corriere.

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Campagna della disattenzione

Mentre i salari italiani sono scesi ai livelli più bassi d’Europa, gli autori della sceneggiatura della campagna elettorale proseguono con i colpi di scena degni di una soap opera. La scena della visita turistica a Taormina con i figli – improvvisata ma annunciata da uno straordinario dispiegamento di forze di sicurezza – appare piuttosto affrettata. Ma riesce a distrarre. Strategia della disattenzione. Distratto anche il Times di Londra che si sbaglia sulle frasi della madre di una ragazza napoletana. E svela che non le aveva sentite dire dalla madre stessa, ma dal marito...

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Racconto binario

In treno. Il controllore chiede i biglietti. Due persone ridacchiano. Non hanno i biglietti. Il controllore alza la voce. I due sono grossi e lo prendono in giro. Il controllore chiede biglietto o permesso di soggiorno. O documento rilasciato da autorità italiana..  I due non li mostrano. Non si sa come si esce da questa situazione.. Il controllore chiede i biglietti o i documenti o chiamerà la polizia I due ridono. No dicono la polizia no. Il controllore dice biglietti o documenti. Mostrano i documenti. No: rilasciati da autorità italiana  Non se ne esce. Ma il controllore non molla...

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Veni, visti, velini

Oltre tutto, il reato di immigrazione clandestina fa venire in mente un sacco di storie paradossali. E se ne discorre in modo articolato. Sul Corriere si sono domandati se un turista straniero cui scada il visto mentre è ancora in Italia diventi automaticamente un criminale. Non ci si pensa, ovviamente, stando chiusi qui dentro. Ma per venire in Italia dalla maggior parte dei paesi del mondo occorre un visto. Si possono trovare le istruzioni sul sito del ministero degli Esteri. I motivi per chiedere un visto sono elencati in un apposito menu a tendina. Interessante notare come sono state...

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Esterodiretti

Dall’epoca dei comuni in poi gli italiani sanno che per superare le beghe interne ci vuole un capo che venga da fuori. E quando al contrario arriva un capo che viene dall’interno e che riesce a far cessare le beghe interne si pensa che sia un capo un po’ troppo forte. 

Sarà. Ma sono considerazioni che vengono in mente, leggendo di come l’Europa e l’Onu siano portatori di una cultura della gestione dell’emigrazione diversa da quella dell’attuale governo italiano.

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Società multietnica / 3

Confesso. Sono multietnico per ragioni familiari. Un po’ mediorientale e un po’ meridionale, un po’ sloveno e un po’ tedesco, un po’ padano e un po’ veneto. Ho vissuto in vari paesi del mondo e in molte città d’Italia. E cerco di parlare tre lingue. Sono multietnico da cinquanta generazioni e da due ancora di più. Vengo da una regione dalla quale la gente emigrava in tutto il mondo per trovare lavoro e nella quale ora immigra per trovare lavoro. E nella quale trova lavoro. Sono multietnico e credo in una sorta di religione interreligiosa, per cui...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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