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Digg per i conservatori

Questa volta sono stati i conservatori americani. Si sono organizzati – dicono – in modo da tirar giù i link progressisti su Digg e fare emergere solo i pezzi neo-con.. Sarebbe ora di rendersi conto che in un contesto basato solo sugli automatismi della piattaforma si rischia di dare più spazio ai prepotenti. Occorrono persone consapevoli, certo, per contrastarli: ma non solo. C’è un grande spazio di innovazione per arrivare a social media che – senza nulla togliere a quelli attuali – incentivino la qualità, la tolleranza, lo scambio leale di opinioni e la...

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Partito! 40K

E’ partito 40K… In bocca al lupo:CEO: Marco Ferrario
Business engine: Marco Ghezzi
Editorial Director: Giuseppe Granieri
Chief Editor: Matteo Brambilla
Production Manager: Letizia Sechi
Technology Manager: Matteo Scurati
Design: Roberto Grassilli

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Pubblicità aumentata

Nielsen segnala che la pubblicità è aumentata in Italia, nel primo semestre, del 4,7% rispetto ai primi mesi del 2009, a 4,5 miliardi di euro.
La pubblicità in tv è aumentata del 7,3%. Nei quotidiani a pagamento dello 0.5%. Su internet del 14,6%. Alla radio del 14,8%. Hanno perso ancora quotidiani gratuiti e periodici.
La televisione resta padrona della situazione, evidentemente, per valori assoluti e capacità di ripresa.

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Libri e giornali

Lo spunto viene da un pezzo di Mante su Punto informatico. Che induce un pensiero laterale. Il pezzo di Massimo allude ai diversi comportamenti degli editori di libri e di giornali nei confronti dei supporti digitali tipo tablet e ereader. Una differenza importante sta nel fatto che i giornali sembrano finalmente orientati a sperimentare qualcosa con le apps, mentre i libri tendono a essere trasportati sul nuovo supporto più o meno tali e quali. Il che è sostanzialmente vero. Ma perché avviene questo e che cosa può succedere ora? La differenza tra libri e giornali è originariamente nella...

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Il tempo che fa su Google

Google Earth promette di mostrare la situazione meteorologica in tempo reale, da oggi. (Bisogna abilitare il layer chiamato clouds).
Intanto la gente moltiplica gli sforzi per restare un po’ invisibile a Google e ai provider. Autodeterminazione della privacy.
Infine, i finanziari parlano di rallentamento futuro della crescita di Google. E penalizzano il titolo. Nonostante che sia uno dei business che vanno meglio al mondo.
Strani tempi per Google. Bizzarri Zeitgeist.

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Innovazione nei costi della pubblicità online

Il Wsj vede un aumento significativo del fatturato pubblicitario dei siti dei giornali americani. Anche se non basta a coprire le perdite della pubblicità cartacea. Ma in questo fenomeno ci sono anche i motivi per aprire un dibattito sulle metriche che motivano i costi pubblicitari online. Secondo ComScore, il Cpm (costo per mille pagine viste) è una misura abbastanza disordinata. Nei giornali il Cpm in America, in aprile, era 6,99 dollari, nei portali 2,60 e nei social network 56 centesimi. Nello stesso tempo le pagine viste dei giornali erano 8,5 miliardi, nei portali erano 69,7 miliardi e...

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Articolo 1, comma 29: non avere paura

Il comma 29 per come è scritto sembra dire che qualunque sito è soggetto all’obbligo di rettifica e rischia una multa molto salata se non ottempera in 48 ore. (Fatto) Io dico che i blog sono fatti apposta per rendere facilissime le rettifiche. Chi le vuole le mette nei commenti. Se non lo fa subito da solo vuol dire che non ha interesse a un’immediata rettifica della notizia. Se non ha quell’interesse e non lo dimostra, non può pretendere che ce l’abbia il blogger. (Che ne dici Guido?) In ogni caso, queste norme (o minacce di norme) non devono mettere paura alla gente...

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Il valore del passaparola

Sul McKinsey Quarterly, un saggio di razionalità per capire il valore del brand di un’azienda in base ai messaggi trasmessi per passaparola. Il valore del brand in base ai messaggi trasmetti per passaparola è funzione del numero di messaggi più il loro impatto. L’impatto è tanto maggiore quanto più: 1. il network è compatto (non disperso); 2. i messaggi sono rilevanti (influiscono direttamente sulle decisioni di acquisto); 3. il mittente è influente; 4. il messaggio riguarda un’esperienza diretta (non è un “sentito dire”). Meglio pochi messaggi ma di grande...

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Ritrovando Rising Voices

Marta Mainieri sottolinea giustamente l’importanza di iniziative come Rising Voices, lanciata da Global Voices per migliorare l’accesso attivo di popolazioni “sottorappresentate” al sistema dei media. Questa segnalazione fa parte della serie di suggestioni utili per Ahref.

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La coda mozza

Scrive Alberto Carnevale Maffè, su Link, che l’effetto “coda lunga” tradotto in redditività dei contenuti si trasforma in un effetto “coda mozza”. I contenuti di larghissima audience e i contenuti di estrema nicchia hanno più possibilità di guadagnare di quanta ne abbiano i contenuti che stanno nel mezzo.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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