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L’ultima copia del News of the World

L’antico giornale inglese, The News of the World, che Murdoch aveva comprato per portarlo a una diffusione stellare a suon di scoop ottenuti da una redazione guidata da persone senza scrupoli, arriva all’ultima copia molto prima del New York Times. Un giornale finisce: non per mancanza di lettori sulla carta, non perché i motori di ricerca portano via fatturato, ma perché perde credibilità. E in questo caso la credibilità è stata irrimediabilmente perduta.  La storia è orribile. I giornali hanno raccontato in ogni dettaglio il male inflitto a una famiglia da giornalisti che...

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Rivoluzione pubblicitaria implicita

Per Jon Steinberg siamo di fronte a una rivoluzione della pubblicità. Perché si confrontano strategie creative diverse dotate di forza crescente. Da una parte le strategie basate sull’idea di colpire l’immaginazione con iniziative nelle quali le aziende compiano per prime gesti significativi, unici, di grande impatto. Dall’altra parte le strategie standard con inserzioni sempre meglio centrate sull’interesse dei lettori. E infine le strategie nelle quali le inserzioni non servono a sostenere il marchio ma direttamente la vendita o la “quasi vendita”. Pezzo...

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AGCOM: com’è finita

Una soluzione abbastanza buona anche se densa di punti interrogativi: la soluzione trovata all’AGCOM è stata anticipata da Alessandro Longo.
In sostanza sono esplicitamente esclusi dal provvedimento i siti di informazione e quelli non commerciali. La procedura amministrativa si interrompe se una delle parti si rivolge alla magistratura. Non si oscurano i siti esteri. E ci sono 60 giorni per discutere.
Il rischio? Che vada a finire che tutti siano un po’ scontenti. Salvo gli avvocati.
Da leggere Quinta.

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Murdoch è responsabile? (chiose vagamente tangenti l’AGCOM)

Una bambina è stata rapita. Un giornalista di News of the world è entrato illegalmente nella segreteria telefonica. Ha ascoltato le telefonate, le ha cancellate, ha scritto il suo scoop. La bambina poi è stata uccisa. La polizia ritiene che il giornalista abbia interferito in modo gravissimo nelle indagini. Il giornale è di Murdoch. (Reuters) Molti si domandano se alla fine Murdoch la pagherà. L’ipercompetitività dei giornali scandalistici inglesi è un carattere tipico di quel medium. Ma non per questo tutti i giornalisti si comportano in quel modo. E nessuno si preoccupa di pensare...

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Rodotà e AGCOM

Rileggevo alcuni appunti su un convegno della settimana scorsa. Ecco un estratto dell’intervento di Stefano Rodotà (spero di aver preso bene gli appunti): Stefano Rodotà diceva che per lui occorre integrare il concetto di copyright con nuovi riferimenti. Pensa al “futuro delle idee” di Lessig e alla “conoscenza come bene comune” di Elinor Ostrom. E l’accesso è sempre più autorevolmente considerato un diritto. D’altra parte, dice sempre Rodotà, all’autore conviene far circolare le sue idee: se vende 10mila copie, guadagna 10mila euro; ma se...

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Google+ mobile: ancora una domanda

Su Diritto 2.0 una disamina delle principali questioni di privacy poste da Google+. Mi resta una domanda che però pare non sia molto preoccupante, anche perché molti non hanno la stessa esperienza: perché quando mi connetto con iPhone o iPad, prima di lasciarmi entrare, Google+ mi chiede di accettare che Google usi la mia posizione geografica? Qui sotto la foto della schermata:

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Quando innovano gli editori?

Provocatoriamente, Neil Thackray si domanda: “Ma le compagnie media devono fallire prima di riuscire a reinventarsi?”

Con Luke Williams, possiamo solo rispondere che non è la migliore strategia possibile… (blog)

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Ah, però, Chrome…

I visitatori di questo blog usano molto più Chrome che Explorer:

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David Weinberger su AGCOM e Obama… Qualche sorpresa

David Weinberger è andato un po’ più avanti con la ricerca sulla questione dell’appoggio americano alle regolamentazioni in discussione all’AGCOM segnalato dalla Fimi. E ne parla sul suo blog e su BoingBoing.  Quello che ha trovato non è un chiaro sostegno alle proposte AGCOM, che sembrano esagerate, ma in ogni caso non giudica particolarmente “carino” l’atteggiamento dell’amministrazione americana. Peraltro, vanno guardati i commenti al pezzo su BoingBoing. Fino a questo momento non c’è nessuna simpatia nei confronti degli italiani;...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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