Lyndsay Grant scrive un pezzo da leggere sulla narrazione della vita nei social media. Si fa, ma non necessariamente si sa come si fa. Per lui è un argomento di insegnamento. C’è chi lo fa cercando di creare una storia coerente, c’è chi lo fa cercando di stupirsi e di stupire, c’è chi lo fa per personal branding. Ma di certo è un’attività che i social media stanno facendo diventare sempre più praticata. Per questo non può non essere un terreno di riflessione per gli educatori. E per chi apprende. Cioè tutti noi. (Digital Media and Learning)
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La vacanza è lavoro o il lavoro è vacanza?
È un lamento endemico tra i lavoratori della conoscenza e il loro entourage: l’information overload. La quantità di tempo che si deve passare a rispondere alla mail, a curare i social network, leggere i blog e rispondere ai commenti… Ma quel lamento si accentua ed esprime massimamente durante le vacanze. Le motivazioni sono diverse. Ecco alcuni esempi: 1. Pre-emtive strike. Il lavoratore della conoscenza non riesce a staccarsi dal suo smartphone ma per anticipare le critiche dei familiari si lamenta della quantità di mail che riceve anche il 15 agosto. La strategia può...
Giochi Google+: l’altro Facebook avanza
Arrivano i giochi su Google+. E la piattaforma attira gli sviluppatori chiedendo meno di Facebook in termini di commissioni.
Editori e regole Apple
Una summa delle strategie degli editori dopo l’introduzione delle nuove regole dell’App Store è riportata su Atd. Le regole stabiliscono che il 30% di tutto ciò che si vende grazie all’App Store deve andare alla Apple. Una bella fetta, anche se inferiore a quella che in passato volevano i servizi analoghi delle telco mobili (a parte Docomo in Giappone, che infatti andava benissimo). Per gli editori ci sono tre possibili alternative: 1. Accettare la regola e pagare (magari alzando il prezzo finale per ribaltare il costo sui consumatori); 2. Lasciare la app sull’App...
Showyou: video, interfaccia e grafo sociale
È una sorta di Flipboard dei video, come dicono i recensori. Si chiama Showyou. Ci si iscrive e si vedono in un solo posto tutti i video segnalati dagli amici o dalle fonti delle quali ci si fida.
La ricerca dell’interfaccia perfetta continua. E intanto sono sempre più numerosi i servizi che raccolgono i dati sul grafo sociale degli iscritti.
Il ciclo dei social network
Un’interessante analisi di Vincos propone di vedere dove si trovano i diversi social network nel grafico del ciclo di vita proposto da Geoffrey Moore. Questo genere di analisi è sempre divertente. In sostanza parte dalla voglia di vedere chi ce la fa e chi no nella competizione tecnologica. Come sappiamo ogni tecnologia ha una storia. E in termini di adozione è più o meno questa: 1. in principio la usano gli innovatori, poi quasi sempre – se proprio non è una ciofeca – l’adottano quelli che adottano tutto per primi; 2. a quel punto, la tecnologia fronteggia...
Ascoltando un mosaico di McLuhan
Un secolo di McLuhan. Perché non dare un’occhiata a YouTube per trovare le sue apparizioni in tv? Ce n’è una – il cui codice non si può embeddare – nella quale McLuhan dice che nella nostra epoca è impossibile avere un punto di vista perché si possono solo avere molti punti di vista. E spiega che il libro non è più un oggetto ma un servizio di informazione, «nell’era del microfilm». Lui è supersimpatico. Da vedere qui. (Questo video è per ora il migliore che ho trovato anche se non si può embeddare). In quest’altro brano, discute la fine dell’identità...
Da Google+ al blog / update
Un update rispetto a un post precedente: oggi sono arrivate a questo blog più persone da Google+ che da Twitter…
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