Una piccola discussione si è sviluppata intorno al post precedente che riportava la notizia secondo la quale i fondatori Page e Brin cederanno entro cinque anni una parte dei loro diritti di voto su Google, arrivando a perdere la maggioranza assoluta. Grazie a Thomas e Hamlet (le firme dei commenti) per le precisazioni. Ma il senso rimane lo stesso: il documento presentato alla Sec significa, come dice Paidcontent, esiste la possibilità che tra cinque anni qualcuno compri il controllo di Google. (I due fondatori potranno tenere il controllo se resteranno d’accordo con Schmidt che detiene un altro importante pacchetto, dice il Sole)
La maggioranza di Google / 2
E’ un’ipotesi improbabile. Per comprare il 52% di Google ci vorranno tra cinque anni molti soldi (inutile tentare una previsione sulla capitalizzazione ovviamente). E non tutte le azioni necessarie saranno del tipo venduto in borsa. Ma saranno comunque in mano a investitori che a fronte di un buon prezzo potrebbero voler vendere. E dunque, i custodi della fondamentale “missione moralmente consapevole” di Google, Brin e Page, potrebbero essere superati da altre filosofie aziendali.
All’interno di Google, non tutto è omogeneo. E lo sappiamo, anche se questa questione va affrontata meglio. Finché ci saranno i fondatori e finché i fondatori avranno la stessa filosofia che li ha portati fin qui, Google continuerà a svolgere il suo compito strategico con una particolare attenzione alle implicazioni sociali e culturali del suo operato. Ma se dovesse entrare al posto di comando qualcuno che non ha le stesse idee, il grande potere di Google potrebbe essere indirizzato ad altri fini.
Questo non significa che succederà. Significa che finora era impossibile. Ora è improbabile.
Come sempre, in rete, questo porta a pensare che varrebbe la pena di darsi da fare per costruire delle alternative.
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