Mercoledì 28, mattina, il Garante per la protezione dei dati personali organizza un incontro intitolato “Il pianeta connesso. La nuova dimensione della privacy“. E non c’è dubbio che il tema sta uscendo dal ghetto degli addetti ai lavori mentre resta difficilissimo capire che cosa fare. Giusto ieri a Davos alcuni professori di Harvard hanno aggiunto la loro voce al coro di funebri annunci secondo i quali “la privacy è morta“. Ecco quello che hanno suggerito: “Immaginate un mondo nel quale droni-robot delle dimensioni di zanzare vi ronzano attorno rubandovi pezzetti di Dna. Un mondo nel quale una catena di negozi comprende dalle vostre abitudini di acquisto che siete incinte prima che lo sappia la vostra famiglia. Ebbene benvenuti nel presente. Siamo già in quel mondo” ha detto Margo Seltzer, professore di computer science a Harvard.
Intanto, Kim Dotcom promette di offrire un sistema per chattare e parlare online in modo criptato e al sicuro delle intercettazioni via browser (Guardian).
Quella stessa mattina si riuniscono molti esperti e operatori per discutere su come potenziare l’ecosistema delle startup a Roma. Dopo che il tema è stato avviato a livello di governo nel corso del 2012 e portato avanti con coraggio al Mise, molti territori si sono interrogati su come facilitare il decollo dell’innovazione locale con misure adeguate e visionarie. Moltissimo resta da fare.
Commenta