Vista da Dublino, l’Italia è lontana, incomprensibile e vagamente inquietante. Non è un paese che si senta in grado di insegnare molto agli italiani anche se ne ha da insegnare.
L’occasione è una lunga discussione sulla relazione tra scienza e media in Europa. L’esigenza è migliorare la partecipazione dei cittadini nell’evoluzione culturale innescata dalla ricerca scientifica attraverso una pratica più responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti.
Il bisogno di prospettiva e di un migliore rapporto con il futuro che stiamo costruendo è condiviso a livello europeo. L’Italia è un piccolo ma importante aspetto della questione. Gli italiani invece si fanno sentire con qualche successo. Il ruolo immediato dell’Italia, quello che non si sposta dall’agenda, è che l’Italia cessi di essere un pericolo per tutti.
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