Ho incontrato Michel Foucault alla Biblioteque Nationale. Era nell’area più vicina ai manoscritti che si prendevano direttamente dagli scaffali senza bisogno di chiedere ai commessi. Mi diede un appuntamento dopo l’orario di apertura. E andammo a bere un caffè al bar vicino. Mi incoraggiò nella mia ricerca. Anche se temo lo abbia fatto più per gentilezza che per attenzione.
Lui parlava di biopolitica. Lo riassume Carlo Alberto Defanti, su MicroMega: “Con questo termine Foucault voleva indicare il crescente coinvolgimento della vita naturale dell’uomo nei meccanismi del potere”.
Da Wikipedia: “Per Michel Foucault la biopolitica è il terreno in cui agiscono le pratiche con le quali la rete di poteri gestisce le discipline del corpo e le regolazioni delle popolazioni. È un’area di incontro tra potere e sfera della vita. Un incontro che si realizza pienamente in un’epoca precisa: quella dell’esplosione del capitalismo“.
E’ biopolitica il gesto di Englaro e di chi lo ha avversato. E’ biopolitica il corpo del capo in Abruzzo. Ed è biopolitica la televisione che ci insegna a consumare il nostro corpo.
Ah, e i re taumaturghi cos’erano ?
sacralità igienica della biopolitica
Bellissimo. E chissà come cambia la biopolitica al tempo della rete…