Matt Rosoff ipotizza che la vicenda dei tablet sia una bufala. Che si tratti di una sorta di curiosità passeggera capitata agli amanti degli iPhone e che rientrerà presto nei ranghi: niente era post pc, secondo lui. O almeno questa è l’ipotesi.
I dati che porta a sostegno della tesi sono piuttosto poveri. L’analisi è però da prendere in considerazione. L’eccesso di effetto-moda può dare impressioni sbagliate. Ma il problema è se prende a funzionare l’effetto-rete: cioè se la nuova tecnologia si diffonde abbastanza sa diventare un vero generatore di valore per gli utenti.
E questo essenzialmente dipende dalla qualità delle applicazioni che vengono scritte apposta per i tablet.
I megatrend in proposito non lasciano molti dubbi. Oltre alla quantità di software nato per girare sui tablet, c’è la crescita interessante dell’html5, i nuovi modelli di business e di comportamento emergenti, il piacere a quanto pare scoperto nella lettura di storie lunghe e libri con i tablet, i giochi e le mappe… Il computer sul divano e non più solo sulla scrivania. E le sempre nuove invenzioni che serviranno a connettere senza fili quasi tutto facilmente come quelle della Apple. Senza dimenticare la gestualità touch che sta prendendo piede al posto di quella del mouse.
Come ogni innovazione piuttosto profonda anche i tablet devono conquistare il loro effetto-rete. Che può avere bisogno di un effetto-moda per partire (o in altri casi di un’ideologia, o di un ordine aziendale)… Ma che stia prendendo un posto nella vita digitale, si direbbe piuttosto evidente. Da qui a dire che i pc sono finiti, però, ce ne corre. E non si vede perché lo si dovrebbe dire. Sono semplicemente spiazzati: non sono più il centro della scena. Sono in rete. E’ la conseguenza di internet, specie nella sua versione mobile.
Internet fissa col pc, però, va salvaguardata: è ancora il territorio più libero e neutrale (i gestori mobili non riconoscono la net neutrality). E’ quindi probabilmente il territorio dal quale possono nascere le innovazioni più fantasiose e radicali. Imho.
Il tablet sconta sicuramente un fattore moda ed avrebbe seguito il destino delle tante ondate di e-reader che si sono succedute se non fosse per due aspetti sostanziali:
una rivoluzione per l’utente finale nel modo di fruire di un computer dato dall’interfaccia “multi-touch”
una rivoluzione per chi sviluppa visto che cambia radicalmente il modo di fare business con la produzione di software (open source, bye bye!)
L’effetto rete arriverà a breve ora che anche Android sta prendendo piede. Che tra l’altro immagino sostituirà Chrome OS visto che il prototipo Cr-48 non è altro che un tablet senza touch e con la tastiera.
Resta da capire che atteggiamento terrà il grande escluso di Redmond che finora è stato alla porta ad osservare.
Notizia curiosa sull’argomento: l’ipad sarà distribuito negli asili (sic!)
http://tecnologia.it.msn.com/notizie/articolo.aspx?cp-documentid=157102229