Un inserto in una mattinata densa di senso. Una finestra sulle emozioni più intense e indicibili. Che mi ha commosso, senza provare a farlo. Il breve balletto della compagnia di Liliana Cosi. Musica romantica e gesti antichi, compiuti da giovani bravissimi: esploravano il loro mondo di segni, col fiato corto, di fronte a una platea stupita e incuriosita, a sua volta da esplorare. Una fioritura. La vita degli esseri umani è dura, talvolta terribile, ma a ogni stagione, ricomincia.
Il balletto della fioritura, in autunno
E questa capacità di ricominciare, mostra alle persone di età diverse la qualità della loro stagione. L’ingiustizia, brutta, di falsificare l’aspetto delle persone per fingere di poter restare per sempre giovani: una mancanza di rispetto per l’esperienza degli anziani, un’insostenibile imbroglio per le persone che si dedicano più alla sostanza che alla forma, una violenza nei confronti dei veri giovani. Che però dimostrano sempre l’inganno: nella stagione in cui le loro vite fioriscono.
Era una giornata dedicata da Romagna Est alla ricerca del senso. Ho incontrato dirigenti sensibilissimi all’economia della felicità e alle sue conseguenze pratiche oltre che culturali. Ho incontrato Micro Gasparotto, maestro degli imprenditori saggi.
Il tutto era a San Patrignano. Andrea Muccioli, il ricordo di suo padre e di sua madre, tutto intorno un’impresa anomala, discussa, forte, con un carattere chiarissimo: definito da un migliaio di giovani che invece di scendere nell’inferno, stanno cominciando a risalire verso una vita degna di essere vissuta.
L’autunno, strana stagione per fiorire.
(Appena riesco, racconto un po’ meglio com’è andata. C’è da scriverne un libro. In fondo, lo sto facendo… E a quello devo correre ora).
“micro” gasparotto è la versione tascabile del gasparotto?
🙂
oops… ! mirco, mirco… scusate (grazie @rem)