Antonio: “Mi immagino l’ecosistema come un contenitore che muta forma a seguito dell’evoluzione dei costumi, delle tecnologie, degli equilibri internazionali. Un sistema antropomorfico, che cambia forma: tondo, quadrato, rettangolare. E l’informazione, come l’acqua, dall’ecosistema è influenzata, ad esso si adatta, aderendo alle sue fomre mutevoli. Ma mantenendo la caratteristica principale: rispondere alle attese dei lettori.“
Chiose sull’ecosistema
La riflessione intorno all’ecosistema dell’informazione continua.
Marco riassume il tema. E conclude che il risultato della riflessione, il cambiamento che ne verrà fuori, dipende dai cittadini della rete: è il bello di questa cultura, pensare, vedere, fare qualcosa. Intanto, Giovanni sottolinea il ruolo del giornalista-innovatore. Grazie al Nichilista per il colloquio, a Segnale orario per la citazione e a Sottorete per l’apprezzamento. Grazie davvero.
Non entro in questa colta e aulica discussione, sommessamente noto però che “un sistema antropomorfico che cambia forma: tondo, quadrato, rettangolare” è un po’ confusa e sconcertante, da un punto di vista puramente semantico, va da sè, come descrizione. In un tema delle medie si vedrebbe attribuire un segnaccio blu e direi non più di 5-, pur apprezzando lo sforzo metaforizzante… Suggerirei “proteiforme” al posto di “antropomorfico”, se proprio si volesse insistere nell’usare aggettivi di ascendenza classica. Derivazione latina invece che greca, ma vabbè, ci si accontenti.