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Trump-l’œil… La politica americana contro la scienza

L’Environmental Protection Agency dovrà chiedere il permesso all’amministrazione Trump prima di rilasciare dati sull’andamento del clima. Una specie di commissario politico di metterà in mezzo tra l’informazione su come stanno le cose e l’impressione che il governo americano vuole dare sul tema del climate change. Gli scienziati non potranno lavorare sui dati ma su un mix di dati e volontà politica. La distorsione della conoscenza e delle scelte conseguenti è destinata ad aggravarsi (phys.org). Coral Davenport, sul New York Times, riporta che questo fenomeno non è limitato ai dati sul clima, ma riguarda diverse agenzie governative che raccolgono dati scientifici. Non si potrà distinguere tra scienza e volontà politica (NewYorkTimes).

È un mix di ideologia e di speculazione economica che spiega questa scelta.

L’ideologia è quella che ha condotto alla “War on science” della quale parla Shawn Otto nel suo libro. Un’ideologia tipo quella della candidata ministro dell’istruzione Betsy DeVos, miliardaria convinta sostenitrice delle scuole private contro le pubbliche e con il marito convinta che le scuole debbano insegnare il creazionismo. Una strana battaglia contro la scienza vista come una sorta di “opinione” contraria a quella religiosa che vale per costruire identità, anche al prezzo di un’ignoranza crescente (come qualcuno ricorderà, una ricerca della National Science Foundation ha mostrato che il 25% degli americani pensa che il Sole giri intorno alla Terra, blog e Time).

La speculazione è quella che renderà di nuovo facile fare qualunque cosa all’ambiente in nome del profitto dei petrolieri. O ritornerà a rendere semplice imbrogliare il pianeta con pacchetti finanziari criminali, come quelli che andavano di moda all’epoca di George W. Bush, che l’Europa e l’Italia stanno ancora pagando, che Barack Obama aveva giustamente reso più difficili in cambio del salvataggio delle banche fallite sotto il peso del loro ingannevole modo di fare affari (Repubblica).

Il Trump-l’œil sta proprio nel fatto che sulla base dell’ideologia, Trump offusca l’attenzione sul via libera alla speculazione.

Il 22 aprile ci sarà la “marcia per la scienza“. È partita anche una “Science solidarity list” a favore degli scienziati che sono in difficoltà a causa della politica dei fondamentalisti che hanno preso il governo in America.

ps. Il dubbio. Meglio evitare di politicizzare la scienza: A Scientists’ March on Washington Is a Bad Idea. Ma la scienza vive di investimenti pubblici. La scienza non deve essere politicizzata, ma gli scienziati sono cittadini, no? Il tema dovrebbe essere approfondito. Più che altro per trovare forme di partecipazione che non mischino il pensiero scientifico con la confusione mediatica che aleggia sempre intorno a qualunque cosa abbia sapore di competizione politica. Imho.

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Luca De Biase

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