Oggi, nel quadro del grande convegno dell’Istat – La Società italiana e le grandi crisi economiche 1929-2016 – c’è anche un convegno sulla qualità della cultura. Tra le 14:00 e le 17:00 alla Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, Via del Castro Laurenziano, 9.
Questa crisi non è un periodo che termina con il ritorno alla crescita. Questo periodo è un periodo di trasformazione che termina quando ci saremo adattati. Nella dinamica culturale questo adattamento parte dalla presa di coscienza dei cambiamenti strutturali che sono intervenuti. L’avvento del digitale non è il futuro ma il passato. Il 98% dell’informazione registrata, nel mondo, oggi, secondo Martin Hilbert è registrata in formato digitale. Questo ha cambiato l’equilibrio tra le risorse: non è più scarso lo spazio per pubblicare, ma il tempo, l’attenzione, la rilevanza. La crisi del discernimento è provata, la disinformazione è studiata, la crescita delle eco-chamber è definita. Se emerge un bisogno crescente di qualità dell’informazione, quale può essere il percorso per soddisfarlo? Forse non si tratta “fruire” della cultura: ma di vivere appieno la dimensione culturale.
Ecco il programma:
LA FRUIZIONE DI CULTURA TRA VECCHIE E NUOVE TECNOLOGIE
Chair: Saverio Gazzelloni | IstatTra il lusco e il brusco
Alberto Abruzzese | Università IULM di MilanoMetamorfosi negli apprendimenti
Roberto Maragliano | Università degli studi Roma TreStili di fruizione culturale in Italia. Il contributo informativo delle indagini Istat
Isabella Mingo | Sapienza Università di RomaLibri e lettura fra carta e digitale
Gino Roncaglia | Università della TusciaLa lettura di libri tra passato e presente
Miria Savioli | IstatAlla ricerca della qualità
Luca De Biase | Il Sole 24 oreLa tv italiana e l’on demand: lo sbarco dei grandi player internazionali ed i nuovi equilibri del settore audiovisivo
Stefano Zuliani | Esperto di audiovisivi
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