Dedicato a chi non lo trovava: è in libreria la nuova versione di Homo Pluralis, Essere umani nell’era tecnologica.
Non c’è una prefazione alla nuova edizione. C’è una postfazione che prosegue la ricerca. Il titolo è appunto: “Chi scrive la mia autobiografia”. La domanda non è peregrina, forse: il mio corpo sta cambiando con l’aggiunta ormai inevitabile del telefono e delle altre protesi digitali, che ampliano la mia dimensione collettiva e generano un mio corpo arricchito che scrive di me anche quando non ne sono consapevole. L’indagine deve proseguire. Ma il punto è che la ricerca dell’equilibrio parte da questa consapevolezza della pluralità delle dimensioni della mia esistenza, del mio corpo, della mia mente.
Una dieta mediatica più consapevole è urgente.
Vedi anche:
Who is writing my autobiography – con una presentazione originale preparata per una conferenza a Parigi organizzata intorno alla pubblicazione in Francia di “Mobilisation Totale” di Maurizio Ferraris.
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