Capire come essere liberi attraverso il web. Ricordando gli imbecilli di Umberto Eco. Brevi appunti dalla lezione di Maurizio Ferraris a Camogli, Festival della comunicazione.
Due immagini del Web
– Web pentecostale
intenzione espressione comprensione registrazione
ma è un errore, perché il web non è una televisione
– Web documentale
emergenza registrazione mobilitazione comprensione
queste sono le parole chiave che servono a comprendere il web
Emergenza: nella tecnica raramente si pensa un oggetto per lo scopo per cui gli utenti lo adoperano; ci sono prima azioni tecniche che permettono altre azioni dalle quali emerge l’intenzione che la società esprime usando gli oggetti tecnici
Registrazione: il telefono con internet è essenzialmente l’emergenza di un registratore con archivio e costruisce così, documentalmente, realtà sociale; verrà un momento in cui resterà soltanto il tuo telefonino…
Mobilitazione: con la comunicazione devi continuamente convincere le persone mentre con l’archivio e la registrazione si crea una realtà sociale
Comprensione: si denuncia erroneamente l’alienazione dicendo che la tecnica riduce la libertà di un umano naturalmente autonomo e capace di decidere che la tecnica imbriglia; invece la tecnica rivela la sottomissione di umani che volentieri si mobilitano in base alla documentalità
Il problema dell’impressione di imbecillità di massa si spiega con la documedialità del web che conserva tutto, anche le scemenze. Non c’è differenza tra il sociale e il mediale.
In tutto questo “la colpa” non è del web ma degli umani se non comprendono il web. L’umano non esiste indipendentemente dalla sua tecnica. Siamo costitutivamente bisognosi di tecnica. Imbecille deriva da imbaculum cioè sprovvisto di bastone per sorreggersi: cioè primo di tecnica. Il web non ci aliena ma ci rivela a noi stessi.
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