Mentre i disastri del terremoto nel reatino stanno emergendo nella loro orribile potenza, citiamo le storie di quella terra meravigliosa.
Perché le storie ci avvicinano. Non possiamo seguire distrattamente una vicenda che riguarda una popolazione che abbiamo conosciuto, una terra per la quale abbiamo provato sentimenti. Le storie ci conducono là dove non siamo andati.
Sto leggendo una storia ambientata in Sabina: si svolge proprio in quel punto dell’empatia dove si incrocia la più antica prospettiva di quel territorio e la modernità spasmodica, globale. L’ha scritta Alessandro Fusacchia. Che ama tanto la sua terra. Dalla quale è partito e che non lascia mai.
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