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Immigrazione. Dati e decisioni

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Una ricerca di Pew (Number of Refugees to Europe Surges to Record 1.3 Million in 2015) racconta con i numeri l’immigrazione in Europa.

Le proporzioni tra le popolazioni locali e il numero di immigrati spiega quanto è grave la situazione in paesi apparentemente esagerati nelle reazioni come Austria e Ungheria.

Il rancore di tutti gli europei è evidente. E in qualche misura il numero di persone che entrano con lo status di rifugiati e richiedenti asilo non può che dimostrare che il problema esiste.

immigration2L’operazione EUNAVFOR MED serve a ridurre il numero di vittime in mare tra coloro che attraversano il Mediterraneo su gommoni non adeguati a fare l’intera traversata e a contrastare il modello di business dei contrabbandieri di vite umane.

Da quanto si apprende, le navi europee incrociano giusto fuori dalle acque territoriali libiche, vedono i gommoni, salvano le persone, distruggono le imbarcazioni dei contrabbandieri. Essendo in acque internazionali e dunque essendo le navi territorio europeo, le persone salvate vengono trasportate in Europa.

L’immigrazione non diminuisce con questa operazione, a meno che non riesca a distruggere il modello di business dei contrabbandieri. Ma questo non sembra essere il caso. Ci sono alcuni effetti collaterali indesiderati: poiché le navi si avvicinano alle coste libiche, i contrabbandieri lasciano meno carburante nei gommoni che a loro volta possono essere di minore qualità; poiché vengono continuamente distrutti, sono rimpiazzati importandoli dalla Cina in grande quantità; il modello di business dei contrabbandieri si è dunque adeguato velocemente alla nuova situazione e il profitto dei contrabbandieri è probabilmente migliorato; il numero di vittime è peraltro ridotto.

Il tentativo attuale è quello di addestrare la guardia costiera libica, in modo che le persone salvate vengano prese dalle navi libiche e dunque riportate in Africa. Per ora non si sa se prevale la nuova strategia o se i contrabbandieri tentano di corrompere i comandanti delle banche libiche. Di certo le operazioni di bombardamento della Libia da parte degli americani servono a rendere più forte il governo accettato dagli occidentali, ma non necessariamente a ridurre la corruzione.

La complessità di tutta la vicenda è enorme. Non ne usciamo con qualche semplice slogan. Ma neppure con un atteggiamento troppo remissivo e fatalista.

Imho.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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