Il coltellino svizzero è un mito, ma non si può dire che sia usatissimo. La gente preferisce avere oggetti specializzati nel fare i coltelli, i cavatappi e i cacciavite, invece di usare sempre lo stesso aggeggio per tutte le funzioni. Il vantaggio del coltellino svizzero è la compatezza delle funzioni in un unico oggetto facilmente trasportabile. Per questo il cellulare sembra essere un coltellino svizzero: perché compatta tante funzioni in un unico oggetto facilmente trasportabile.
Il problema del design che consentirà di avere oggetti specializzati ma anche facilmente trasportabili è innovare l’interfaccia usando la rete, il software e l’innovazione dei materiali, puntando a formulare ipotesi di utilizzo non gadgettistiche ma inevitabili. Un maestro del genere è Bill Buxton che attualmente lavora alla Microsoft ma è un vero e proprio pioniere del design dell’esperienza.
Una serie di esempi sulla ricerca in questo senso è raccolta da Cliff Kuang.
A quanto pare, il coltellino svizzero cellulare continuerà a lungo a prevalere. Ma il wearable computing troverà probabilmente uno spazio crescente. Purché cerchi di inserirsi nello spazio della necessità e non dell’effimero. È una grande opportunità per tutti coloro che sanno che cosa la gente preferisca “to wear”. Italiani compresi. Si tratta di comprendere sensori, rete, materiali, design, software. Non è detto che debbano fare tutto: è possibile che trovino il loro spazio. Se comprendono lo scenario.
il coltellino svizzero è veramente un mito!
v. coltello Opinel e concetto di bricolage in “Identità visive” di J.M. Floch
http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=2575
http://books.google.it/books?id=qQE4v01xUdsC
http://books.google.it/books/?id=mU9xzh92604C