ICIJ (del Center for public integrity) ha portato a termine una stupenda inchiesta internazionale che ha coinvolto più di 86 giornalisti di 46 testate, tutti insieme al lavoro per studiare i 260 gigabyte di documenti, utili a svelare il giro dei soldi che escono dai radar dell’economia formale e atterrano nei paradisi fiscali.
Come hanno fatto? Un progetto intercontinentale spiega Marina Walker Guevara a NiemanLab. Software, pazienza, collaborazione, competenza, coraggio, buon senso. Sono gli utensili moderni e antichi del gruppo di lavoro. Che hanno rivelato come le banche più rinomate e le borghesie più acclamate cedono alla tentazione di arricchire il loro ricco capitale con traffici di denaro che oltre a essere loschi sono anche profondamente ingiusti.
L’enorme quantità di dati confusi e disordinati è stata valorizzata con l’uso di programmi come NUIX o dtSearch. Il team dei giornalisti con i programmatori è stato fruttuoso. E ciascuno a portato la sua competenza a valore per tutti.
“This is not a data story. It was based on a huge amount of data, but once you have the name and you look at your documents, you can’t just sit there and write a story,” says Walker Guevara. “That’s why we needed reporters on the ground. We needed people checking courthouse records. We needed people going and talking to experts in the field.”
Vedi Leo Sisti (Espresso). Vedi anche HuffPost, Lsdi.
Applausi.
[…] perché il giornalismo che fa ricerca serve eccome. Riuscire a smascherare questo o quel reato, ed in generale, fare luce su vicende […]
[…] questo si stanno sviluppando nuove idee: 1. collaborazioni internazionali per ricerche di vasto raggio come quelle che hanno portato a conoscenza del pubblico […]