La vicenda della banda larga, lo sappiamo, è intricata. La Telecom Italia con la sua ovvia logica privatistica intende investire in ragione della domanda che ritiene si possa manifestare sul mercato, oppure per mantenere la posizione di vantaggio di cui gode sugli operatori concorrenti. Gli operatori alternativi sono partiti nelle città dove hanno più mercato e spalle più forti. Come a Milano.
Eppure la banda larga non è solo un servizio offerto alla domanda esistente. E’ soprattutto un’infrastruttura che genera attività impreviste e dunque alimenta una domanda futura. Gli operatori privati spesso non vanno oltre l’immediato. A meno che non si avvii una fase visionaria più ampia. Talvolta, questa può essere avviata dalla politica, almeno quando i politici sanno di che cosa si parla. Come in America.
Anche in Italia qualcuno deve trovare il bandolo della matassa. Qui se ne vede uno. Ma è solo una foto.
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