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La tristezza di Marchiori

Chi abbia incontrato Massimo Marchiori sa che non è un tipo da malinconie. Anzi, si presenta con l’ottimismo di chi ha talmente tante idee e capacità da essere convinto che gli ostacoli che sempre si frappongono all’innovazione non saranno mai sufficienti a fermarle tutte. Si presenta con una tale passione per la grande trasformazione in atto e le innovazioni possibili in questo contesto da rendere del tutto comprensibile il suo palese disinteresse per i soldi e il potere. Per questo, non si può non riportare un link alla sua lettera di ieri con la quale annuncia il suo abbandono del progetto Volunia e afferma che, pur occupandosene con attenzione per anni, non è mai riuscito a condurre come avrebbe voluto quella sorta di fusione tra un servizio di socializzazione e un motore di ricerca. E in quella lettera, Marchiori mostra una forma di tristezza che non è abituale riconoscere nelle sue espressioni, ma che porta alla luce in lui, schivo, il motivo della sua passione per le innovazioni internettiane: un vero e proprio amore per la rete che gli appare come una cosa viva, con un cuore che batte.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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