Alle Manifatture Knos, ristrutturate dall’energia delle persone che le volevano restituire alla città, c’è Bollenti Spiriti Camp 2012. Decine e decine di esperienze che si raccontano. Sarebbero tutte da segnalare.
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A Gravina il centro storico crolla e si spopola. Ma è la ricchezza della comunità. Un gruppo di ragazzi con uno straordinario senso civico lavora per fare rinascere il centro nella realtà e nell’attenzione della città. Fanno occupazioni, invenzioni, narrazioni. Si chiamano Siamo tutti tufi. Sarebbe bello che potessero essere interessati a raccontare la storia della loro città e a coivolgere i loro concittadini nella spiegazione di quello che succede a Gravina anche su Timu. Qui a Bollenti Spiriti, intanto, non si sa dove guardare. C’è Edutour vincitore del premio Principi Attivi 2010: basato sull’idea che il viaggio non è uno spostamento ma un’esperienza che insegna e dalla quale si impara. C’è ArWalkers, un’idea di realtà aumentata per Gallipoli.
Intanto, i ragazzi di CoAuletta spiegano il percorso che hanno seguito per raccogliere progetti socialmente intelligenti per ricostruire un tessuto di convivenza nei territori terremotati. «La periferia è uno stato mentale» dice Annibale Delia (nella foto) «se si riesce a connettere un paese dell’Irpinia a Barcellona, Bologna e altri centri, vuol dire che niente è impossibile».
Nella manifattura circolano dei risciò. Sono di Velo Service. Persone che hanno perso un lavoro in un call center e si sono organizzati in una start-up che offre servizi di trasporto: ma poiché si tratta di un settore iper-regolamentato in Italia si sono dovuti ridefinire come servizio turistico.
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Ci sono architetti che cercano lo spazio nel quale lavorare. E se non lo trovano lo creano. Mentale. Per esempio ImpossibleLiving. C’è bisogno di innovare e lanciare nuove imprese, magari con una mentalità socialmente avvertita. Un esempio viene da MeltinPop: spazio di co-working. E in Basilicata c’è l’esempio di Visioni Urbane per creare spazi per la comunità che pensa e crea. A Milano, intanto, il Progetto Cuccagna porta la campagna in città.
L’incrocio di queste esperienze italiane e internazionali con l’energia di Bollenti Spiriti ha un effetto gratificante, incoraggiante, capace di far sentire che la ragione e il sentimento possono stare insieme: il realismo non parte dal cinismo ma dal coraggio. La nuova architettura, la nuova urbanistica, l’innovazione sociale ed economica, trovano sintesi nei progetti che partono dalla piattaforma urbana. E perché vengano fuori, oltre alla forza dei promotori, occorre anche il sostengno della rete, di chi li racconta e li raccoglie. La visione non è un sogno ma un’ipotesi che passa subito alla verifica.
(Mi scuso per la velocità di questi appunti, presi sulla scorta delle sollecitazioni che incontro nella prima giornata di Bollenti Spiriti Camp 2012)
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