A quanto pare la tensione innovativa per i grandi produttori viene dall’internet mobile e ha conseguenze sull’internet fissa. I numeri e la crescita sono dalla parte del mobile, ovviamente (Apple ha venduto il doppio più iPhone e iPad negli ultimi due anni di Mac negli ultimi dieci). E anche la leadership culturale, il design più interessante, le nuove funzioni, sono più sincronizzate con il mobile che con il fisso. Per i grandi produttori.
Il mobile è un mondo nel quale le grandi piattaforme possono separarsi di più dai concorrenti, creare forme di lock-in nuove, abituare le persone a pagare e a dare la loro vera identità. E tutto questo, negli anni recenti, ha favorito Apple e Google più di Microsoft. Ora la Microsoft allude alla possibilità che anche nel suo mondo avvenga qualcosa di simile, con Windows 8, una nuova versione piuttosto importante, il cui design sembra dare il segnale che i pc vanno tirati dentro il flusso del mobile. Il problema della Microsoft è l’incredibile quantità di soldi che fa con i pc, per via di Windows e di Office. E quindi non li può certo trattare come strumenti di secondo piano. Per cui propone la nuova interfaccia di Windows 8 in modo che gli utenti vi ritrovino le forme piacevoli cui sono abituati con i loro telefonini Windows-Nokia. E persino agli sviluppatori, Microsoft dice di andare verso il mobile: anche qui c’è un negozio online dal quale scaricare il software per Windows e che chiede una commissione agli sviluppatori (un po’ meno di quella richiesta da Apple dopo una certa quantità di download).
Non è chiaro quante organizzazioni e aziende abbiano seguito Windows in tutte le sue recenti evoluzioni. Da Vista in poi l’upgrade è stato meno automatico di quanto non accadesse in passato. Vedremo se la consumerization e la conseguente domanda aziendale funziona anche per l’interfaccia del pc.
Ma un fatto è certo. Il ricentramento dei grandi sul mobile lascia ampi spazi innovativi nel fisso per chi lavora su Linux, per chi non intende lasciarsi troppo ingabbiare, per chi ha proposte che funzionano a favore di chi ama uscire dalla filter bubble delle grandi piattaforme. Ma anche costoro qualcosa possono e devono imparare da questa fase di leadership culturale del mobile: la grande innovazione dell’usabilità e del design.
Da Vista in poi l’aggiornamento è stato meno automatico? Con che base questa affermazione?
Windows 7 è il sistema operativo Microsoft più recente e quello che ha venduto di più… meritatamente tra l’altro. http://techland.time.com/2011/04/22/a-new-record-microsoft-claims-350-million-windows-7-licenses-sold/
Certo nelle aziende c’è sempre maggiore frizione all’aggiornamento, per motivi di compatibilità. Ma molte hanno scelto di saltare Vista per i problemi che aveva soprattutto sulla gestione delle risorse di sistema. E poi la pessima fama l’ha penalizzato più del dovuto (Seven è per Vista un evoluzione e non certo una rivoluzione). Rimanere su XP da qualche anno a questa parte è un vero suicidio. Chi ha intrapreso questa strada non lo ha fatto certo per demeriti di Microsoft ma per mancanza di investimenti nei software aziendali e relativa mancanza di compatibilità. O forse perché non ha a disposizione un buon CTO.
Poi Linux, nel mondo desktop il modello open source ha enormi falle. E infatti anche Ubuntu non è riuscito a conquistare neanche un punto percentuale. Non è certo il problema della casa di Redmond.
Nel mondo professionale Linux ha grandi poteri in ambito server, generalmente il back end. Per l’end-user Microsoft è ancora il più forte.
Vorrei spiegare una cosa, Linux non è Android sebbene uno sia basato sull’altro…