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Mario Monti: una road map per gli italiani

Mario Monti è un italiano che ci fa sentire orgogliosi di essere europei. Se verrà chiamato a guidare il nuovo governo con il compito enorme di rifondare lo stato, accetterà l’incarico con lo spirito di chi sa riconoscere il senso altissimo delle istituzioni che dovrà servire. Affrontare la profondità della crisi economica e il disastro culturale che si troverà di fronte sarà l’impresa della vita. La sua azione richiamerà alla mente quelle di Einaudi e Ciampi. Ma con i mezzi del 2011.

Non si potrà limitare a tamponare i guasti lasciati da chi lo ha preceduto. Non sarebbe efficace. Trovare il modo di immettere liquidità nel sistema, abbassare le spese dello stato, razionalizzare e aumentare le entrate del fisco non sarebbe sufficiente a rimettere a posto i conti pubblici se a fronte di tutto questo il paese non imboccasse anche una strada di progresso capace di ripagare quella liquidità, di migliorare i servizi pubblici e di legittimare le pressanti richieste fiscali. Senza una parte costruttiva, il suo programma si accartoccerebbe su se stesso, portando il volo del paese allo stallo e all’avvitamento.

Ieri a Falling Walls Angela Merkel ha detto che la Germania si sente coinvolta e responsabile anche per ciò che avviene negli altri paesi europei. Merkel ha detto – in sintesi – che servono istituzioni e costituzioni che salvino le democrazie dalla trappola del breve termine in cui sono tentate di chiudersi. E Liu Olin della China International Capital Corporation ha trovato le due parole che servono a porre bene il problema del debito pubblico dei paesi europei in crisi: road map. Una prospettiva condivisa, da perseguire con determinazione e fiducia. Ricorderebbe la ricostruzione dei tempi di Einaudi e la modernizzazione europeista dei tempi di Ciampi. Nei nuovi termini del 2011.

Oggi, le macerie sono culturali e la ricostruzione è morale, intellettuale, solidale. Quindi prima di tutto occorre riconoscerla, uscendo dalla fiction. Poi va definita una strada credibile e fondata empiricamente, con informazione trasparente perché si veda la ricostruzione. Infine si deve vedere una forma di progresso, che non sarà probabilmente solo quantitativo, ma soprattutto qualitativo: ambiente, relazioni sociali, profondità e opportunità culturali. Le nuove regole saranno legittimate da questa progettazione. Monti non sarà solo di fronte a un programma così vasto. Perché gli italiani quando capiscono come stanno le cose e vedono una strada anche impegnativa da prendere per i loro figli, per le persone che amano, per se stessi, riescono a unirsi e a superare difficoltà incredibili. Purtroppo queste fasi durano poco in Italia. Ma questa volta, in quelo poco tempo, dovranno impostare una prospettiva di lunga durata. L’Europa, in questo, sarà di grande aiuto. È tempo di conoscerla e riconoscerla. Imho.

Il Sole su Monti
L’insuccesso della fiction
Merkel a Falling Walls

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Rispondi a Crescita digitale: dalla spesa al progetto | Luca De Biase Cancel reply

  • Il problema e’ che l’Europa non esiste, c’e’ una moneta unica ma nulla piu’. E questa e’ una delle maggiori cause dei problemi di oggi. Come puo’ pensare l’Europa di affrontare paesi come Cina e India senza una politica economica unica, una politica estera comune, una politica fiscale unica? Tutto cio’ e’ demandato ai singoli stati che pero’ non hanno piu’ gli strumenti per agire.

  • Mah, è tutto molto bello, la ricostruzione morale, culturale, digitale. Ma Monti l’hanno messo lì per le lacrime e il sangue, dubito ci sarà il posto per la poesia

  • Ma con quale maggioranza parlamentare dovrebbe il Professor Mario Monti, che non ha mai affrontato una competizione elettorale, rifondare il Paese ? Con quella che sembra non ci sia più per improvvise coliti ? Con un’altra che è contraria alle cose che Monti dovrebbe fare (lettera della BCE), e comunque Napolitano ha detto che non ci sarà un governo senza chi ha vinto le ultime elezioni ? Con pezzi di partiti vari ? Cosa fa Monti, elimina gli ordini professionali, cancella l’articolo 18, elimina le pensioni di anzianità con i voti di chi ? Dei partiti che nonvogliono queste cose e altre molto meno risque’, e che poi dovrebbero andare alle elezioni e farsi votare da chi hano inculato ? Per favore…… elezioni subito, e gli italiani si prendano le proprie responsabilità di fronte a programmi e impegni. È finito il tempo dei giochetti alla Mieli, e mi spiace che Ferruccio si sia fatto coinvolgere. Come sempre, sarà l’unico a pagare. D’altro canto, sono trent’anni che cerca di farsi accettare in salotto da una banda di stronzi pezzi di merda che gli ricordano sempre , dopo l’uso, che il suo posto è in portineria.

  • Siamo esattamente nella stessa posizione della Grecia quando ha chiesto l’aiuto dell’Europa (al tempo i tassi di interesse sul debito erano alla stessa quota a cui sono arrivati oggi quelli italiani, ovvero più del 7% come avete ricordato). La ricetta allora auspicata prevedeva l’adozione di misure restrittive ben precise raccomandate dal Fondo Monetario Internazionale e aveva consiglieri ben precisi formatisi alla Goldman Sachs (gli stessi che hanno portato la Grecia alla situazione in cui é ora). Allo stesso modo pensate alla carriera di Mario Monti: prima rettore della Bocconi, poi International Advisor per la Goldman Sachs, poi commissario per la competitività al tempo della presidenza Prodi alla Commissione Europea, un ASSO PIGLIATUTTO?

  • Siamo esattamente nella stessa posizione della Grecia quando ha chiesto l’aiuto dell’Europa (al tempo i tassi di interesse sul debito erano alla stessa quota a cui sono arrivati oggi quelli italiani, ovvero più del 7% come avete ricordato). La ricetta allora auspicata prevedeva l’adozione di misure restrittive ben precise raccomandate dal Fondo Monetario Internazionale e aveva consiglieri ben precisi formatisi alla Goldman Sachs (gli stessi che hanno portato la Grecia alla situazione in cui é ora). Allo stesso modo pensate alla carriera di Mario Monti: prima rettore della Bocconi, poi International Advisor per la Goldman Sachs, poi commissario per la competitività al tempo della presidenza Prodi alla Commissione Europea: UN ASSO PIGLIATUTTO??

  • @Marco andare alle elezioni subito significa ricaricare il carion incantato, ognuno non vuole scontentare i suoi elettori e ogni presupposto di riforma svanirà nelle mirabolanti ricette. Sarebbe meglio quindi tutelare quel bene che è il diritto alla rappresentanza, quando sappiamo che non esisterà alcuna buona promessa nello scontro elettorale che vorrà cedere un minimo della propria rendita politica? E’ la migliore situazione che poteva capitare, delegare ad un tecnico (il migliore albi per qualsiasi politico immobilizzato) il varo di misure che a tavolino sono ritenute necessarie. Almeno se si è d’accordo che le questioni politiche della “lettera” sono la diagnosi di partenza. Sapendo che nell’agone politico non possono esserlo perché si vanno a toccare un pò tutte le storture (e rendite), l’unica via è quella dell’alibi supertecnico, proprio perché i problemi implicati sono divenuti con gli anni superdistorsioni: culturali, politiche e economiche.

  • @chiamateismaele la Grecia alla situazione in cui è ora ci è andata truccando i conti pubblici, non perché le pedine di congiura & company ora la vorrebbero salvare, dopo averla affossata. Anzi, quel trucco è costato a tutta l’Europa e a noi più degli altri perché ha messo in evidenza la governance molliccia dei nostri politici e loro vizi di truccare le carte. Quindi prendiamocela con le banche e con tutti i loro estraprofitti, giusto, ma non lamentiamoci quando chiediamo più spese al politico di turno e questo per accontentarci si indebita, lasciando il cerino a quello dopo.

Luca De Biase

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