Dice Umberto Eco nella sua ultima Bustina sull’Espresso che Kant non apprezzava la musica:
“Kant, lo ricordo, è stata una delle più grandi menti della storia
della filosofia, ma gli accadeva talora di dormicchiare, come ad
Omero, e di lasciarsi sfuggire delle affermazioni che ci lasciano
perplessi. Una delle più note è la condanna della musica come
arte inferiore (pronunciata nella “Critica del giudizio”) perché
disturba anche coloro che non la vogliono sentire – ed è importuna
come un profumo troppo penetrante di cui qualcuno intride il
fazzoletto, così che quando lo trae di tasca tutti ne sono
nauseati. E valga come giustificazione il fatto che forse Kant, di
musica, conosceva solo importune marcette militari che turbavano le
sue meditazioni quotidiane”.
Sicché, si può dire che l’iPod, le cuffie e la musica che si fruisce ciascuno singolarmente sono una risposta all’obiezione – discutibile – di Kant.
Evidentemente, Kant non valutava la forza aggregante della musica ascoltata insieme. Talvolta si dice lo stesso dell’uso dell’iPod.
Un altro grande “autore” che detestava la musica era Nabokov (in particolare il jazz e tutta la musica trasmessa alla radio).
Lo ricorda anche Oliver Sacks in questo suo celebre saggio
http://www.adelphi.it/libro/9788845925351
e ricordi anche quest’altro famosissimo?
http://www.youcandid.com/video/d3c3cbb3faea56fb9d9b6270f13ab7ca/
già.. 🙂 … personalmente amo profondamente la musica ma non riesco a scrivere sentendo la musica… e voi? molti amici grafici e artisti lavorano sentendo la musica… che cosa succede nelle due attività? scrivere e “disegnare” si incrociano differentemente con la musica?
Secondo me il senso che più impegna chi scrive, o comunque lavora con le parole, è l’udito. Chiunque scriva (o legga) qualcosa, sente il testo nella testa (no pun intended) mentre questo si va formando. Anche la musica si ascolta, ma si sovrappone a – e interferisce con – la lettura mentale. Se poi piace, aggiunge una componente di distrazione.
Chi lavora con le immagini, invece, impegna la vista, e così il suono può essere addirittura evocativo.