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Sta crescendo AppsBuilder

A sentire i soci sostenitori, AppsBuilder sta decollando. Con una quantità di clienti in crescita esponenziale.

E’ una bella storia. Daniele Pelleri e Luigi Giglio, studenti del Politecnico di Torino hanno un’idea, una passione e una sana, indomabile ingenuità. E realizzano un software utile: per fare in fretta e bene una applicazione per iPhone, iPad e Android. Modello di business ibrido: con pubblicità o senza ma a pagamento.

Ne ha parlato ieri Raffaele Mauro in un pezzo molto ampio.

Sul Sole 24 Ore – e su Nòva – ne aveva parlato Luca Dello Iacovo in due riprese nei mesi scorsi. Ecco il suo pezzo di qualche giorno fa:

Se fosse un gioco sarebbe quellodei mattoncini lego: AppsBuilder è un tavolo da lavoro
online per costruire applicazioni passodopo passo.Ha appena debuttato su internet. Gli utenti,
anche senza registrarsi, assemblano le parti del software con mouse e tastiera. Non è necessario avere nozioni di informatica: è un processo intuitivo. Alla fine della catena di montaggio ottengono un software da scaricare, installabile su iPhone, iPad e dispositivi con sistema operativo Android. Ma diventa operativo dopo la pubblicazione nelle vetrine digitali
dei negozi di applicazioni: si tratta di un passaggio che costa 99 dollari per Apple (con iOS
Developer Program) e 25 dollari per AndroidMarket con la registrazione come sviluppatori.
A lanciare AppsBuilder sono stati due studenti di ingegneria informatica del Politecnico di
Torino, Daniele Pelleri e Luigi Giglio: prima di completare gli studi hanno iniziato a sperimentare con i software per smartphone e tablet.
La passione amplia un terreno fertile per l’attività professionale. «Le aziende chiedono applicazioni personalizzate, magari perché vogliono il loro brand su uno store, oppure sono interessate a esplorare altri canali di comunicazione», dice Pelleri. Durante la scorsa estate hanno varato l’officina digitale, quasi per gioco: in poche settimane sono arrivati 2mila utenti interessati a mettersi alla prova. Anche un gruppo specializzato in domotica, Crestron Electronics, ha montato la sua applicazione per unire i messaggi pubblicati nei
suoi social network online, come Facebook e Twitter. Il passo per diventare imprenditori è stato breve: i due allievi dell’ateneo piemontese mostrano i risultati ottenuti a potenziali investitori e ricevono il supporto di Annapurna Ventures, un gruppo specializzato nel sostegno alle startup fondato da Massimiliano Magrini, ex country manager di Google Italia. Secondo la
società tedesca di analisti Research2guidance ad aprile sono arrivate 11mila nuove applicazioni nell’App Store Apple e 28mila nell’Android Market.
Esistono anche piattaforme simili, come Appdoit e App-Makr: AppsBuilder abilita l’intero processo in modo gratuito e senza registrazione nella fase iniziale, ma l’utente deve affiancare al suo software gli annunci pubblicitari gestiti dalla startup, oppure può scegliere di pagare
un canone mensile e pubblicare le proprie inserzioni commerciali.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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