Marco Arment – un giovane simpatico, modesto, ragionevole – ha fatto Instapaper: ha scovato un bisogno inespresso, quello di mettere da parte storie lunghe trovate sul web – mentre si va di fretta al lavoro o sul cellulare – che si vorrebbe leggere con calma più tardi, e lo ha soddisfatto con un’app che funziona benissimo, dal design minimalista e dal prezzo contenuto. Ha anche una versione basilare gratuita che riesce benissimo nell’intento di far venire voglie di avere “la cosa vera”. Ha spiegato che l’assenza della app gratuita per qualche settimana dallo store non ha avuto praticamente effetto. E ha dato un insieme di informazioni ed esperienze utili a chiunque stia meditando su come far pagare qualcosa che riguarda l’informazione digitale.
A quanto risulta, Marco ha fatto praticamente tutto da solo. E sta ripagandosi abbondantemente dello sforzo. Se ci fosse un corso per imparare a seguire una strada analoga, sarebbe un bel corso.
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