John Thackara, designer attento alla sostenibilità, indaga le strategie alternative per la riduzione dell’impronta ecologica dei trasporti. E non trova molte risposte tecnologiche per rendere la mobilità più sostenibile. Quindi cerca di dimostrare che occorre ridisegnare le attività in modo da sviluppare il piacere e l’utilità di distribuire i viaggi delle persone e delle merci in modo meno irrazionale di come avviene oggi. Il ragionamento, pragmatico, di Thackara merita una lettura.
17/01/2011 07:42
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Design della prossimità
17/01/2011 07:42
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Intanto, NewMobility censisce i progetti orientati alla mobilità sostenibile.
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Il solito modo senza speranza di cambiare le cose. E poi, cosa c’è di “irrazionale” nella mobilità oggi ? Nulla, solo il fatto che la “sosteniblità”, qualunque cosa sia, non rientra nell’equazione mentale di chi si muove. Perchè l’energia costa poco rispetto al reddito, perchè esiste una cornice istituzionale e di infrastrutture che consente e favorisce la mobilità, eccetera. Mi vengono in mente cerrti progetti per rilanciare il trasporto pubblico che non tengono conto di dove stanno le persone e che percorsi fanno. Il sistema dei trasporti è rimasto agli anni ’70 (va benissimo per andare dalla periferia al centro e viceversa, in certi orari, ma non funziona se si va da periferia a periferia).