La presentazione di Lion, il prossimo sistema operativo del Mac, dimostra che la metafora fondamentale che guida la progettazione dell’interfaccia con il computer sta cambiando radicalmente.
La scrivania, con i file e le cartelle, popolarizzata proprio dal Mac del 1984, sta inabissandosi in un nuovo contesto nel quale i vari software prendono il sopravvento e portano gli utenti nella loro metafora, diversa a seconda delle funzioni dei programmi. Forse è un effetto collaterale del successo dell’internet mobile e dei computer iperportatili come l’iPhone e l’iPad. Forse è anche un successo della cultura dei videogiochi.
E forse c’è una direzione generale a usare il computer più che a programmarlo, parallela alla consumerizzazione. Ne discute in un pezzo da leggere Jesus Diaz su Gizmodo. (Sì, il nome è notevole…).
Questa cosa della fine della scrivania l’ho già letta qui:
http://www.spotandweb.it/archivio/2010/07/121_10.pdf
Magari ora che ci si mette anche la Apple è la volta buona 🙂