Alcuni libri che ho in mano | Impressioni mentre leggo |
Kathrin Passig, Sascha Lobo Il libro dei pigri felici Feltrinelli Aldo Schiavone L’Italia contesa Laterza | La saggezza è un percorso denso di imprevisti. Nel quale molti preconcetti possono essere discussi. Due metamorfosi: l’epoca post-industriale nell’Italia post-democristiana. Alla ricerca di un’identità e di una prospettiva. |
Sinapsi sociali (25 gennaio 2009)
Le storie contro la storia (18 gennaio 2009)
Io non sono il mio cervello (11 gennaio 2009)
Luminosa oscurità (4 gennaio 2009)
Il nuovo paradigma della finanza (21 dicembre 2008)
Il pericolo e l’intelligenza (14 dicembre 2008)
Beato chi si scandalizza (30 novembre 2008)
Viaggio per la felicità (2 novembre 2008)
Mercato o capitalismo (19 ottobre 2008)
Hacker (12 ottobre 2008)
Odio (27 settembre 2008)
Querdenker (24 agosto 2008)
L’indicibile segreto del segreto (14 agosto 2008)
Il filo dei libri (15 luglio 2008)
Felicità in azienda (28 maggio 2008)
Siamo le nostre azioni pubbliche (11 maggio 2008)
Senza povertà (4 maggio 2008)
Nothing ends (27 aprile 2008)
Esplorazioni insensate (5 aprile 2008)
L’arte del rinnovamento (16 marzo 2008)
L’arte nella storia (9 marzo 2008)
La logica della decrescita (2 marzo 2008)
La lettura dei confini (24 febbraio 2008)
La fortuna della filosofia (17 febbraio 2008)
Pensieri astratti su realtà concrete (3 febbraio 2008)
Memoria. Felicità (27 gennaio 2008)
Libertà della conoscenza (20 gennaio 2008)
Libertà della scienza (16 gennaio 2008)
Leggere nella complessità (13 gennaio 2008)
Leggere una storica scomparsa – 2 (6 gennaio 2008)
Leggere una storia scomparsa (31 dicembre 2007)
Il senso e la visione (22 dicembre 2007)
L’Italia e gli italiani (16 dicembre 2007)
La complessità della conoscenza (9 dicembre 2007)
L’organizzazione informale (2 dicembre 2007)
Il comune senso del capitalismo (4 novembre 2007)
Il gioco della matematica (28 ottobre 2007)
Numeri da leggere (7 ottobre 2007)
Fantadesign da leggere (30 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica / 2 (23 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica (16 settembre 2007)
Leggere il video partecipativo (5 agosto 2007)
L’identità delle vittime (29 luglio 2007)
La poesia di un amico è il titolo del racconto della tua vita (22 luglio 2007)
Leggere l’incomprensione (15 luglio 2007)
Il destino di leggere (8 luglio 2007)
Leggere la razza padrina (1 luglio 2007)
Leggere un incontro di civiltà (24 giugno 2007)
Lettura bella e popolare (17 giugno 2007)
Ricchezza della lettura in rete (3 giugno 2007)
Mutazioni nella lettura (27 maggio 2007)
Leggere nel futuro della città (20 maggio 2007)
Leggere il segreto di un inventore (13 maggio 2007)
L’organizzazione da leggere (6 maggio 2007)
La felicità di leggere (29 aprile 2007)
La scommessa di leggere (22 aprile 2007)
Leggere nel pensiero (15 aprile 2007)
Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007)
Leggere nella rete (1 aprile 2007)
Leggere gli effetti dell’autobiografia (25 marzo 2007)
Leggere memi (18 marzo 2007)
Leggere l’identità del reporter (11 marzo 2007)
Leggere gli scenari (4 marzo 2007)
Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007)
Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007)
Leggere parole chiave (11 febbraio 2007)
Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007)
Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007)
Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007)
Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007)
Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007)
Leggere per meditare (31 dicembre 2006)
Leggere per citare (24 dicembre 2006)
Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006)
Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006)
Leggere o non leggere (3 dicembre 2006)
Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d’Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes), Alessio. E… Vibrisse, Lipperatura, Litteratitudine. Wittgenstein, talvolta. E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. La Frusta. Zam. Booksblog. E MilanoNera. E Sottotomo… BooksWebTv. Palagniac. Amalteo. Carmilla online. Antonio Genna. E Nazione indiana.
Pagina aNobii (social network sui libri)
In libreria: Economia della felicità, dalla blogosfera al valore del dono e oltre, Feltrinelli
I temi legati al liberi arbitrio, alla coscienza e all’identità vengono dibattuti su un piano neuroscientifico ma questo piano non ci potrà dare risposte esaurienti.
Da Buddha in poi (ma anche prima) innumerevoli maestri spirituali hanno indagato la coscienza dall’interno, a livello introspettivo e ne hanno parlato e scritto affinché altri possano indagare la stessa Coscienza. Mistici e scienziati non possono però dare risposte “certe”. La scienza non può perché vuole verità oggettive quando la faccenda è invece su un piano soggettivo. E i mistici possono dare indicazioni sulla strada ma non possono dare risposte perché il percorso va comunque affrontato individualmente. Quindi… guardiamoci dentro.
Invece la scienza può dare risposte oggettive sui condizionamenti dell’azione partendo sia da fattori esterni (prospettive socio-politico-economiche) che interni (prospettive psicologiche e neurologiche), il problema sovviene semmai che non è delegata (e non vuole) a prendersi in carico le prospettive di senso etico e morale che tali spiegazioni o descrizioni portano con sé. Se io vengo a sapere che il funzionamento cognitivo (che necessariamente mi ritrovo in comune con altri soggetti) condiziona il modo di valutare il rischio di una decisione, e questo dipende da come certi ormoni rispondono alla paura della perdita, sapendo come i condizionamenti avvengono posso liberarmene. La modalità di presentare lo stesso problema per dimostrare come cambia la valutazione dello stesso, che tendo a dare maggiore rilevanza allo stessa entità se la perdo rispetto a se mi trovassi ad acquistarla, sono solo due dei più classici esempi ormai.. Il discorso sulle implicazioni della libertà che queste conoscenze possono avere è duplice, posso usarle per rendermi libero, come per manipolare gli altri. Certo a livello giuridico posso anche sentirmi irresponsabile di certe azioni riprovevoli, additandone la causa alla biologia che mi sfugge ma conosco, magari cercando anche scappatoie nel codice penale. In realtà ciò che già succede per certi reati compiuti con attenuanti dell’incapacità di intendere e di volere che si estenderebbero. Attualmente sembra che la divisione si sia spostata tra chi paventa una perdita di libertà in seguito a certi risultati della ricerca neurobiologica e chi sostiene che la libertà è un concetto pieno di compromessi e vincoli. De Caro non credo paventi la scoperta delle influenze degli orientamenti neuro, con la domanda che hai esposto forse paventa la scoperta di aver creduto per troppo tempo di esserlo stati.
Da un punto di vista scientifico, la questione del determinismo e della prederminazione è risolta dalla scoperta della matura probabilistica della materia a livello fondamentale, volgarmemte noto come meccanica quantistica. Poi, la meccanica quantistica ha diverse intepretazioni, molte delle quali sono state escogitate proprio per SALVARE la causalità di fronte alla apparente CASUALITA’. Oggi l’interpretazione che è relativamemte in maggoranza è quella di Everett, detta “many-worlds”, che risolve il problema portando il determinismo a un livello più elevato, quello del multiverso, dove tutti gli eventi che hanno probabilità d accadere, accadono secondo la relativa probabilità.
Il problema vero, come sempre, è la religione, perchè la scienza può essere guida all’azione solo se viene assolutizzata (ossia si interrompe la catena della verifica). E non c’è via d’uscita: se si postula un dio onnipotente ed onniscente, senza limiti a quel punto autoimposti, si finisce nel fatalismo e nell’occasionalismo, non a caso l’unica “teologia” accettata nell’Islam. I pensatori si sono resi conto da tempo che il cristianesimo sta su un piano inclinato (dovuto all’universalizzazione del dio personale e onnipotente dell’ebraismo, che era un dio etnico), complicato dal fatto che dio è anche infinitamente buono e giusto, e son sempre riusciti a cavarsela facendo alla fine ricorso alla ragione greca, sempre terrestre. Vedere le conseguenze del non essere fedeli alla terra, come diceva Nietszche, nella filosofia di Liebniz (che deve ricorre alla “teodicea”, per salvare la baracca dal “mysterium iniquitatis”) e soprattutto in Malebranche.
La soluzione alla fine migliore è quella indiana, dove il Brahma non è una persona (anche lì si incasinano, ma che bel casino, l’Induismo è quello che sarebbe il pantheon greco se avesse avuto più tempo per svilupparsi..).
Sul fronte cristiano trovo interessante Pareyeson (dio come libertà) che però funziona meglio se la liertà della creazione viene garantta non da “amore” da parte di un essere totalmente altro, ma dal fatto che la creazione partecipa della natura, dell’essere, del creatore, e quindi del suo fondamento, la libertà. Emanazionismo ? And so what ? In modo più ortodosso, Giovanni Duns Scoto, non per nulla il teologo preferito da Joseph Ratzinger (che ne introdusse molte posizione nella costituzioni del Concilio Vaticano II). E’ perchè il mondo è ingorante, se si sapesse cosa ha scritto il Doctor Subtilis, molti credenti e non avrebbero uno shock.
Fine dell’esibizione.