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Le Poste non sono raccomandate

A chiunque possa essere interessato: per favore, non mandatemi delle lettere raccomandate se non è strettamente necessario.

Quando arriva una raccomandata, quasi certamente non sono in casa. Quindi il postino lascia una cartolina gialla che serve per andare a ritirare la raccomandata alla posta. Vicino casa ho un ufficio postale. Ma questo non è un vantaggio. Perché si scopre che quell’ufficio non è un posto dove si possono ritirare le raccomandate. Solo alcuni uffici postali sono abilitati. E non sono dislocati in modo molto comodo per tutti gli utenti cui si rivolgono. Ah, naturalmente sono intrinsecamente dotati di una cosa interminabile.
Quando ho finalmente trovato la prima mattina libera del 2010, un sabato, ho dedicato alcune ore ad andare a prendere queste raccomandate. Fatta la coda, l’impiegata si è lamentata del numero di raccomandate che andavo a ritirare (già, se n’erano accumulate un po’). Poi sollevata ha detto: “queste sono già state rispedite al mittente”. Era passato più di un mese da quando mi avevano lasciato la cartolina gialla (meno di due, comunque). Mhmm. Ho chiesto se potevo sapere chi aveva mandato i messaggi rispediti al mittente. Risposta: no. Mhmm. In compenso, ho ritirato le raccomandate che erano ancora in quell’ufficio: a pagamento, naturalmente.
Non so a che cosa servano davvero le raccomandate che mi vengono indirizzate, visto che non faccio in tempo a ritirarle. Ma se non è strettamente necessario penso che si dovrebbe evitare a un cittadino di avere a che fare con la gestione delle raccomandate offerta dalle Poste Italiane.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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