Garry Kasparov, campione di scacchi, racconta come vede cambiare il suo gioco dopo l’avvento dei computer.
Ero con lui – insieme a molti altri – mentre a New York nel 1997 si batteva contro Deep Blue, il computer scacchista dell’Ibm. Fu un momento molto umano, in realtà. Perché fu l’emozione derivante dall’incertezza sul modo di “ragionare” del suo avversario che condusse Kasparov alla sconfitta.
Ma le sue considerazioni attuali sono molto razionali. Gli uomini stanno imparando a giocare come i computer…
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