La carta si fa abbattendo gli alberi. Ma gli alberi si possono ripiantare. Il digitale si fa con l’energia elettrica e un sacco di lavorazioni che emettono CO2. Il prossimo data center di Google, attivo nell’Oregon dal 2011, consumerà più energia dell’intera città di Newcastle.
Punti di riferimento per una discussione da affrontare bene:
Green Futures
LowtechMagazine
Institute for sustainable communication
The carbon footprint of email spam report
Ma anche lì puoi produrre energia con il fotovoltaico. E comunque di carburante se consuma anche trasportando la legna e lavorandola.
Tutto vero, non a caso Google sta perfezionando una piattaforma apposita per incentivare il trasporto pubblico con Transit. La regione Toscana l’ha già applicata a tutto il sistema di trasporto locale. Bisogna ammettere che il risparmio di costi, in questo caso anche monetari è ragguardevole e per lo più a discapito delle softwarehouse municipalizzate.
Speriamo che quel dataserver abbia altre esternalità positive indirette superiori al maggiore consumo d’energia. Per valutarne l’efficienza, bisognerebbe stimarne gli output differenziali che genera nei rispettivi contesti d’applicazione. Troppo complicato.
non a caso big G ha chiesto di diventare un trader energetico … http://bits.blogs.nytimes.com/2010/01/07/google-applies-to-become-power-marketer/