Il libro di Mauro Magatti, Libertà immaginaria, Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista, Feltrinelli. E’ un libro importante.
Una rilettura degli ultimi trent’anni. Come hanno cambiato la società e la cultura, sulla base di un’idea rinnovata del rapporto tra verità e libertà. La ricerca di senso. La distruzione di senso.
“Lo straordinario sviluppo dei mezzi di comunicazione contribuisce a polverizzare qualunque contenuto culturale, compresa la critica che, sempre meno comunicabile, diventa anche inefficace. L’assordante rumore di fondo nel quale viviamo – sommersi come siamo da messaggi di ogni tipo – satura la sensibilità e ottunde la capacità cognitiva, impedendo di distinguere le diverse posizioni ed equiparando qualsiasi discorso fino al punto da ridurlo all’impotenza”.
Molti interessante. Viviamo in periodo in cui l’attribuzione di senso diviene sempre più importante e dove contemporaneamente diviene sempre più difficile organizzarla in modo logico critico, ma tutto è equiparato, sovrapposto. Se con Orwell si ottiene consenso con il condizionamento, facendo passare significati distorti nella loro sostanza (la libertà è schiavitù; la complessità delle società moderne invece si basa su un tipo di irrigidimento della ragione ottenuto con un eccesso informativo che preclude la possibilità di distinzione critica, inducendo una nuova forma di ignavia. La rete soffre di queste criticità che possono essere superato solo grazie a un’interdipendenza con i precedenti strumenti di comunicazione, in modo da equilibrare una velocizzazione dell’attribuzione di significato,ormai talmente spasmodica da rischiare il non senso, con un processo di valutazione accurato che richiede tempi lunghi, pause, meditazione, soste.
[…] negli ultimi trent’anni, con il suo saggio sul capitalismo tecno-nichilista intitolato “Libertà immaginaria“. Ora pubblica un nuovo lavoro dedicato a cercare di vedere oltre il […]