Steve Jobs ha dunque subito un trapianto di fegato, riporta il Wsj.
Strano come basti la notizia.
E’ strano perché in questo fatto c’è un monte di implicazioni. Non solo quelle che riguardano la Apple. C’è una specie di partecipazione personale alle vicende di un uomo che non vuole e non può intrattenere una relazione di trasparente comunicazione sui suoi casi personali con milioni di ammiratori.
Uomini come Steve Jobs significano molto per molte persone. Eppure sono uomini. Anche più vicino alla nostra vita, troviamo persone così: significano molto perché magari sono i nostri capi e hanno una storia e quella storia ha un senso. E si ha la tentazione di proiettare su quella storia e quel senso la nostra e storia e il nostro senso. Anche se non si può vivere di proiezioni.
Ma per tirarne tutte le conclusioni, per accettare un capo senza farsi illusioni, per vivere la nostra vita e non quella che ci impongono, ci vuole fegato.
Jobs non è una persona qualunque: la Apple è come scientology.
Senza arrivare a quello che dice Juhan, evidentemente milioni di persone non significano nulla per Steve Jobs (se non come clienti ?).