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Pagare per le news? Qualcuno ridice sì…

David Simon (The Wire): una volta nessuno poteva immaginare che la gente avrebbe pagato per vedere la televisione. via Kottke.

(You know, newspapers are gonna say, “We already let the horse out of
the barn door. How can you charge for content? Information wants to be
free.” All that bullshit. As I remember, there wasn’t an American in
America 30 thirty years ago who paid for their television. Television
was free 30 years ago. Now everybody’s paying 16 bucks a month, 17
bucks a month, 70 dollars a month).

Un pezzo di tenore simile su Newsweek.

Di certo non succederà nulla del genere se non ci sarà un doppio fenomeno: l’impoverimento delle news gratuite e un salto qualitativo molto significativo nei notiziari a pagamento…

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  • Caro Luca,
    possiamo già ritenere la fine e la crisi dei giornali gratuiti (di cui parla l’inserto economico di Repubblica oggi) un segno dell’impoverimento delle news gratuite?

  • Sì, impoverite. Tant’è che l’inserto economico del Corriere di ieri ha un articolone sul Nyt in crisi e il suo editore che non sa che fare.

  • Mi spingerei, un po’ provocatoriamente, anche più in là. Vedrei bene dei micropagamenti anche per spedire le email, per scrivere commenti o per aggiornare i social network, ci pensavo giusto ieri dopo che uno dei miei blog ha ricevuto in due giorni un centinaio di commenti tipo botta e risposta tra 2 o 3 partecipanti, fenomeno non nuovo nel mondo dei blog.
    Giusto per dire, un messaggio email potrebbe costare un terzo di un SMS o un ventesimo di una lettera con francobollo, diciamo circa 3 centesimi, un commento potrebbe costare ancora meno. Un prezzo modico e abbordabile a tutti, ma in questo modo ci sarebbe molto meno rumore e un po’ più di riflessione prima di cliccare su Invio. In cambio si potrebbe avere la connessione gratuita o quasi. La comunicazione in tutte le sue forme ha sempre avuto un costo.

  • anch’io ho risentito di un certo impoverimento ultimamente.. e non vendo news. e poi quanta parte della crisi del nyt deriva dalla gratutità dei contenuti proposti sul suo sito? http://nytimes.com/ è la risposta alla crisi dell’editoria cartacea. credo che se la gente fosse disposta a pagare le news comincerebbe a coprare più giornali.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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