Luca De Biase

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An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Venerdì, 25 maggio 2007

Consapevolezza come difesa

Il dibattito sulle informazioni che Google raccoglie circa le abitudini e gli interessi dei navigatori è alimentato dalle dichiarazioni di Eric Schmidt:
Eric Schmidt, Google's chief executive, said gathering more personal data was a key way for Google to expand and the company believes that is the logical extension of its stated mission to organise the world's information.
Schmidt sostiene che:
"The goal is to enable Google users to be able to ask the question such as What shall I do tomorrow? and What job shall I take?"
La bellezza di queste dichiarazioni è nella loro trasparenza. Molti se ne preoccupano ugualmente. Lo stesso acquisto di DoubleClick è motivato in gran parte da questi obiettivi. Saperlo può aiutare?

Viene in mente la polemica sulla voce considerata diffamatoria su Massimo Del Papa che si è trovata su Wikipedia fino a quando il giornalista ha deciso di fare causa all'enciclopedia online. Il fatto che si sappia meglio come vengono realizzate le informazioni contenute in quel sito può aiutare le persone a sentirsi difese?

La consapevolezza è fondamentale. Le regole del gioco online sono conosciute ma devono entrare nella normale cultura di tutti gli utenti. Solo così potrà nascere un dibattito vero su come sviluppare le regole del futuro. Difficile pensare che tutto resterà sempre come adesso. Ma è molto più difficile che chi non sa come funziona la rete e come funzionano alcuni dei suoi maggiori protagonisti come Google e Wikipedia possa decidere di stabilire nuove regole in modo giusto ed efficiente. E questo vale sia per i politici che per i cittadini.

9:57:30 AM comment [];

Fenomenologia delle "persone come noi"

Diceva ieri Sergio Veneziani, intervenuto a un convegno del Sole 24 ore, che il mondo dei blog è interessante perché ci si trovano "le persone come noi". E' una frase che spiega perché si avverte un miglioramento rispetto all'era della televisione. Quella era dominata da ciò che Umberto Eco ha descritto nel suo antico Fenomenologia di Mike Buongiorno (su wikipedia). Diceva Eco che Buongiorno ha successo perché guardandolo in televisione "nessuno si sente inferiore a lui". Ebbene: se gli autori dei blog hanno successo perché sono "persone come noi", allora il nuovo medium è qualitativamente un passo avanti.

Allo stesso convegno hanno partecipato anche Layla Pavone, Mauro Lupi, Paolo Valdemarin. Grazie a loro, ho avuto la sensazione che con il progredire della consapevolezza dei punti di forza e di debolezza del nuovo medium orizzontale - e la parallela consapevolezza dei punti di debolezza dei vecchi media verticali - si sta riducendo la conflittualità tra le due forme mediatiche. Non la concorrenza, benintesto: solo la conflittualità preconcetta.

Si aprirebbe in questo modo una relazione critica. Ma vagamente più costruttiva. E secondo me sta prima di tutto ai media tradizionali muoversi per adattarsi alla nuova situazione generata dall'emergere del pubblico attivo.

12:51:11 AM comment [];