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Martedì, 15 maggio 2007
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Il tempo di internet
Bella discussione oggi. Al telefono, con Massimo Razzi vice direttore di Repubblica.it. Preceduta da un intervento di Vittorio Zambardino, sul suo blog. Io avevo tentato un azzardato conteggio del rapporto tra il tempo che le persone dedicano ai siti dei giornali e quello che dedicano ai giornali di carta. Posto che gli utenti dei giornali online sono ormai nettamente di più, osservavo che i dati della Nielsen fanno pensare che però, per adesso, ai giornali di carta si dedichi ancora un tempo maggiore (in attesa che si facciano sentire gli effetti statistici dei blog).
Vittorio e Massimo mi hanno fatto notare che esistono due rilevazioni della Nielsen molto diverse tra loro. E mentre quella che ho visto io è frutto di un panel, quella cui preferiscono riferirsi loro è frutto dei tag che la Nielsen mette nei server dei siti per certificarne le visite. E questi ultimi dati mostrano un'utenza maggiore e soprattutto un tempo di collegamento maggiore.
Chiaramente non ho capito perché la Nielsen abbia due dati così diversi e due rilevazioni fatte con logiche tanto diverse. E sono molto contento che i siti dei giornali abbiano un'utenza maggiore di quella che i dati del panel della Nielsen segnalino.
Il centro del mio pezzo però era diverso. Riportando un dato dell'Eurisko relativo al tempo di esposizione ai media degli italiani, potevo sostenere - con molte spanne e poca scienza - che qualunque sia la quantità di minuti che i lettori dedicano ai siti, ne dedicano di più ai giornali di carta. Segno che le strategie giuste dei giornali sono quelle che mettono insieme le due forze: quella dei numeri e quella del tempo totale di esposizione alle testate.
E' chiaro peraltro, e ringrazio Massimo e Vittorio per avermelo ribadito, che i dati di cui disponiamo non sono sicuri per niente. E che le spanne possono andar bene quando si imposta un ragionamento, non quando se ne vogliono prendere delle decisioni. E il ragionamento che sono convinto vada impostato è questo: la crossmedialità invita a ridurre le statistiche settoriali legate ai singoli media e ad aprire un nuovo filone di statistiche crossmediali basate sul tempo di esposizione ai media. Un indicatore di quello che effettivamente riteniamo importante.
9:52:37 PM
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2007
Luca De Biase.
Last update:
1-06-2007; 16:22:51.
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