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Domenica, 20 maggio 2007
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Bookblogging Leggere nel futuro della città Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano
Settimana conclusa il 20 maggio 2007
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Libri comprati:
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| Nancy Thorndike Greenspan La fine di ogni certezza Codice Edizioni
| Giuliano Amato Riccardo Varaldo Michela Lazzeroni La città nell'era della conoscenza e dell'innovazione Franco Angeli
Paolo Guadagni Vincenzo De Tommaso
Il nuovo potere dei consumatori Hoepli
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Una decina d'anni fa, per dire in un'immagine che cosa si poteva fare su un sito web si usava la metafora della città: e fiorivano siti come The City o La città delle opportunità, con le piazze i palazzi e via discorrendo. Oggi per dire in un'immagine che cosa può trasformare una città in un luogo innovativo si usa la metafora di internet: come fa con passione Pierluigi Sacco, che vede la città come una piattaforma di relazioni capace di generare idee e conseguenze delle idee.
Fernand Braudel ha dedicato alle città alcune delle sue pagine più importanti. Nelle città come Venezia, Anversa, Genova, Amsterdam e Londra ha visto i centri del capitalismo nelle diverse epoche della lenta globalizzazione dell'età moderna. «La Francia è la sua campagna» diceva «l'Italia è le sue città».
La raccolta di saggi intitolata La città nell'era della conoscenza e dell'innovazione è una miniera di esperienze e di idee per interpretare il passaggio epocale che stiamo attraversando.
Scrive Riccardo Varaldo «La nuova città sta emergendo, più che da disegni strategici definiti, da interventi di recupero e di rinnovamento urbanistici delle sue infrastrutture, che danno visivamente il trend della transizione dalla vecchia città industriale alla nuova città neo-industriale. Ma la nuova città sta divenendo anche il luogo principale delle trasformazioni in atto nel sistema economico e sociale, dalle quali dipende il futuro dell'economia e della società. In un certo senso, la città è l'iceberg della nuova economia basata sulla conoscenza, il luogo che è elettivamente portato a svolgere il ruolo di motore della crescita e dell'innovazione, in quanto laboratorio dove si stanno concretamente sperimentando i nuovi meccanismi di produzione della ricchezza».
L'approccio è quello della teoria del caos. La parola emergere lo segnala. La visione del modo di dirigere il processo lo dimostra: «Questa crescita di ruolo della città avviene secondo processi che sono difficili da governare. A differenza della città industriale, dove la fabbrica costituiva un punto di riferimento fisico ed economico definito e puntuale, urbanisticamente programmabile, nella città neo-industriale viene meno questa solidità dello scenario prospettato, anzi predomina un policentrismo multidirezionale e dinamico. La sfida è quella di dare un senso compiuto - all'interno di un disegno strategico unitario - alle trasformazioni fisiche e urbanistiche in atto nella città per farne a pieno titolo il motore della crescita economica e il luogo privilegiato di passaggio alla nuova società e alla nuova economia basata sulla conoscenza».
Nuova visione. Niente più programmazione. Niente più crescita lineare. Emergenza. Probabilmente al posto del "piano regolatore" una consapevolezza delle conseguenze incentivanti o disincentivanti di qualsiasi intervento. Renzo Piano fa il suo grattacielo in mezzo a Londra e lo dota di soli 40 posti auto: perché disincentiva l'uso dell'automobile. Faenza raccoglie le forze per creare un distretto culturale che incentivi la formazione di nuove iniziative imprenditoriali adatte a valorizzare la sua storia economica. Trieste investe nelle eccellenze scientifiche per incentivare l'afflusso di cervelli stranieri, scommettendo sulle conseguenze vivificanti di questa potenziale ricchezza di idee.
La difficoltà è raccontare questa visione. Aiutare la popolazione a condividerla e a scommettere a sua volta che sia quella giusta. Le tensioni quotidiane che ogni fase di passaggio epocale porta con sé vanno affrontate solo pensando davvero che sono effetti collaterali di una trasformazione che porta in un futuro migliore. A Marghera o a Pero, dove i centri di ricerca e le fiere prendono il posto delle fabbriche dei veleni, la popolazione potrebbe comprendere più facilmente che altrove. Ma neppure là è facile. Il racconto della prospettiva è parte integrante dell'innovazione.
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"... Leggere il segreto di un inventore (13 maggio 2007) L'organizzazione da leggere (6 maggio 2007) La felicità di leggere (29 aprile 2007) La scommessa di leggere (22 aprile 2007) Leggere nel pensiero (15 aprile 2007) Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007) Leggere nella rete (1 aprile 2007) Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007) Leggere memi (18 marzo 2007) Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007) Leggere gli scenari (4 marzo 2007) Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007) Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007) Leggere parole chiave (11 febbraio 2007) Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007) Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007) Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007) Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007) Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007) Leggere per meditare (31 dicembre 2006) Leggere per citare (24 dicembre 2006) Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006) Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006) Leggere o non leggere (3 dicembre 2006) Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
Tag: letture, libri, Riccardo Varaldo
Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d'Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes), Alessio (L'Aleph). E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. La Frusta. Zam. E MilanoNera. E Sottotomo...
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