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Domenica, 15 aprile 2007
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Bookblogging Leggere nel pensiero Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano
Settimana conclusa il 15 aprile 2007
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Libri comprati:
| Letture:
| Ippolita Luci e ombre di Google Feltrinelli
| George Steiner Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero Garzanti |
Due parole sulla ricerca delle ragioni della tristezza del pensiero secondo George Steiner. Che scrive chiaro. Troppo chiaro. Il rosa-rosae del medico del "Malato immaginario" di Molière, diventato l'archetipo della distanza artificiale che separa chi sa (per professione) e chi non sa (per umiltà, sociale ed economica, oltre che filosofica), qui nel libro di Steiner non c'è. Parla chiaro a tutti, Steiner, pur citando Friedrich Schelling e alludendo a concetti che vengono da enormi biblioteche da meditare.
E quello che Steiner dice chiaramente è che noi conosciamo con il pensiero, ma non conosciamo il pensiero.
Il che non stupisce, in fondo. Per conoscere dobbiamo stare fuori da ciò che studiamo. E invece quando cerchiamo di conoscere il pensiero non possiamo che pensare. E se pensiamo il pensiero non possiamo starne fuori. Dunque non possiamo conoscerlo come conosciamo il resto della realtà.
Se c'è un aspetto che mi interessa di questo libro è proprio il modo intenso e semplice, il che non è banale, di inseguire il senso di queste parole, forse mille volte ripetute dai filosofi ma restate in fondo confinate tra i loro dialoghi difesi dal linguaggio criptico.
Steiner si occupa di questi argomenti per arrivare a definire quello che gli sembra importante, cioè la tristezza inevitabile del pensiero che invece di diventare abbandono si trasforma in azione e creazione. Ma per quanto mi riguarda poteva andare anche nella direzione di spiegare la speranza o la felicità (il che, per la verità, è proprio quello che il Nostro tenta di fare).
Ma, tornando a noi, l'aspetto linguistico del libro di Steiner è molto interessante e capace di stupire. Perché, ripeto, il filo del suo pensiero non si perde in dettagli eruditi, il suo ragionamento è privo di salti che alludono a qualcosa che si deve sapere o si è tagliati fuori, la sua retorica è appassionata, ritmata, quasi concitata nella foga di raccontare tutto bene a tutti. Un atto di generosità, forse, di meno di cento pagine.
Non a caso alcuni lo definiscono filosofo, altri critico. Ma che cosa distingue critica e filosofia? Forse la generazione di un pensiero nuovo? La critica potrebbe essere il commento e la filosofia la creazione di pensiero. Ma solo nel caso che si accetti di attribuire queste funzioni non ai mestieri o alle cattedre universitarie, che sono puri utili maschere sociali, ma alle persone e ai loro momenti creativi. E allora il momento della critica diventa quello in cui si riconosce il momento della filosofia, come in fondo avviene nell'arte.
Ma se questo è vero, il libro di Steiner è un passaggio che può diventare interessante se induce ad amare la filosofia con il distacco di chi non la pratica per professione ma, appunto, per amore della conoscenza. Il che la rende una delle discipline più appassionanti e divertenti che ci possano essere. Come forse insegna quella frase che Woody Allen dedica all'Epistemologia: "E' conoscibile la conoscenza? E se non lo è, come facciamo a saperlo?"
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"... Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007) Leggere nella rete (1 aprile 2007) Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007) Leggere memi (18 marzo 2007) Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007) Leggere gli scenari (4 marzo 2007) Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007) Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007) Leggere parole chiave (11 febbraio 2007) Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007) Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007) Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007) Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007) Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007) Leggere per meditare (31 dicembre 2006) Leggere per citare (24 dicembre 2006) Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006) Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006) Leggere o non leggere (3 dicembre 2006) Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
Tag: letture, libri, George Steiner
Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d'Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes). E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. La Frusta. E MilanoNera. E Sottotomo...
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