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Domenica, 8 aprile 2007
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Bookblogging Leggere nella mente digitale Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano
Settimana conclusa l'8 aprile 2007
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Libri comprati:
| Letture:
| Jane Klobas Oltre Wikipedia Sperling & Kupfer
| Andrea Granelli Lucio Sarno Immagini e linguaggi del digitale Il Sole24ORE
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E' uno scrittore veloce e fecondo, Andrea Granelli. Uno dei suoi filoni è quello della relazione tra scienze della mente e forme dell'espressione nel mondo dei nuovi media digitali. Non a caso la sua strada si è incrociata con quella di Lucio Sarno, psicanalista, primario e professore al San Raffaele di Milano. E il libro che ne è venuto fuori è interessante: visto da chi lavora nella tecnologia, risulta un modo molto sofisticato per parlare della banda larga; visto da chi lavora sulle dinamiche socio-psicologiche, è un'esplorazione importante delle conseguenze della diffusione di nuovi strumenti di comunicazione così potenti e coinvolgenti come quelli digitali.
Non a caso gli autori parlano di mutazioni determinate dall'impatto del digitale. Ovviamente, non ancora mutazioni genetiche. Ma certamente mutazioni nel comportamento delle persone e nel funzionamento della mente.
Il che già di per se è intrigante. Vagamente terrorizzante, visto che la parola "mutazioni" ha un che di definitivo e ignoto. Ma tant'è... E' anche una parola esatta.
Ma quali nuove forme espressive emergeranno dal digitale? Gli autori negano di poter arrivare a risposte vere e proprie, ovviamente. Ma mostrano una strada per arrivare a formarsi delle opinioni di scenario. La risposta viene innanzitutto dalla consapevolezza che avverranno almeno due cose: il pubblico interagirà con i contenuti di tipo tradizionale che saranno proposti anche sui nuovi media; il pubblico sperimenterà nuovi modi di comunicare tra le persone. Inoltre, la risposta viene dall'analisi delle forme espressive sperimentali che comunque, digitale o non digitale, stanno emergendo negli ambiti sociali più esposti all'ipertersto e meno esposti alle forme di comunicazione tradizionale. Infine, la risposta viene dalla ricerca sul campo. E il libro contiene un resoconto di un importante sforzo di indagine in questo senso.
Soprendentemente, la sintesi è estrema. I contenuti emergenti tenderanno a rispondere a uno di questi bisogni: riempire il tempo, rivivere emozioni già vissute, produrre qualcosa di utile, raccontare qualcosa di se stessi. Le applicazioni diffuse saranno orientate a rispondere a una di quelle quattro esigenze. E quelle applicazioni avranno a che fare con concetti come: personal communication center, personal digital space, visual commerce platform, professional digital space, object on demand, help and support environment.
Ma è nella sperimentazione nei linguaggi che c'è naturalmente più da cercare. Gli autori si preoccupano di segnalare l'importanza di diversi filoni di ricerca ulteriori in materia. In particolare, mi pare centrale la riflessione relativa all'atto della creazione in rapporto ai limiti della tecnica. Ed è centrale, chiaramente, perché qui stiamo parlando proprio di questo: è la tecnica che ci è sfuggita di mano come un enorme reticolare Frankenstein o più semplicemente è l'uomo che è antiquato rispetto alle novità che si stanno manifestando? Entrambe le impostazioni sono verosimili. E la ricerca epressiva che avrà davvero importanza ci servirà per conquistare una maggiore consapevolezza delle conseguenze sociali, psicologiche e culturali del cambiamento rivoluzionario che si sta manifestando attorno alle opportunità offerte dalla tecnologia della comunicazione digitale.
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"... Leggere nella rete (1 aprile 2007) Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007) Leggere memi (18 marzo 2007) Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007) Leggere gli scenari (4 marzo 2007) Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007) Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007) Leggere parole chiave (11 febbraio 2007) Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007) Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007) Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007) Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007) Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007) Leggere per meditare (31 dicembre 2006) Leggere per citare (24 dicembre 2006) Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006) Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006) Leggere o non leggere (3 dicembre 2006) Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
Tag: letture, libri, Andrea Granelli
Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d'Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes). E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. E... MilanoNera...
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