Luca De Biase

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Sabato, 7 aprile 2007

Blog contro Second Life
Le interpretazioni alternative della presenza digitale

E' probabilmente assurdo sostenere che i blog sono contro Second Life. Ma mi pare che siano modalità alternative, o comunque molto diverse, per costruire una presenza digitale.

Una prospettiva storica serve a declinare questa alternativa.

Le forme di presenza online e di conversazione in rete sono molte. Fin dai tempi delle prime bbs si osservavano modi diversi di interpretare l'opportunità di comunicazione offerta da internet. Ai tempi di The Well, per esempio, si è a lungo dibattuto su quale fosse la migliore interpretazione: una forma di conversazione alta e colta, con gli autori e gli opinionisti esplicitamente disponibili in rete, oppure una forma anonima di conversazione. Gli autori con il loro nome e cognome scritto sulle pagine che scrivevano erano più attenti e vagamente più ufficiali. Gli anonimi erano più spontanei. I primi erano più affidabili. I secondi più divertiti.

Secondo me la differenza tra blog e Second Life offre possibilità simili. I blog sono tendenzialmente più espliciti nella dichiarazione di chi ne sia l'autore. Gli avatar di Second Life sono tendenzialmente anonimi. Ovviamente si possono fare blog anonimi e avatar che rimandano ai loro veri autori. Ma in genere queste tecnologie portano i blogger a dire chi sono e gli avatar a coprire chi li fa.

Per questo penso che Second Life sia destinata ad essere un luogo di comunicazione e divertimento, un po' videogioco. E penso che un blog riuscito abbia la vera voce di chi lo scrive. Con molte eccezioni, Second Life fa emergere il lato ludico della relazione mentre i blog ne fanno emergere il lato affidabile. Per questo penso che alla fine Second Life è più orientata a vivere nella dimensione temporale delle mode mentre i blog sono più strutturali. Ma può essere soltanto un'impressione personale.

Tag: blog, Second Life, crossmedia

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