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Martedì, 2 gennaio 2007
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Fatti di parole...
Una volta si chiedeva concretezza ai politici apostrofandoli con una frase semplice ed efficace: "fatti non parole".
Poi la cosa si è complicata. Già una quindicina d'anni fa, un comico schieratissimo come Roberto Benigni commentava: "Ma io mi accontenterei che almeno le parole fossero giuste".
Nell'era della tv, la questione è andata in piena confusione e le parole sono diventate fatti. Spesso gli unici fatti che contano. Il massimo in questo senso è arrivato nell'epoca che si è conclusa nell'aprile scorso, con la campagna elettorale permanente.
Da aprile, un vago snobistismo e una chiara debolezza della maggiornanza sembrano aver convinto qualcuno al governo che si debbano fare fatti senza comunicarli più di tanto in modo da dare il segno di un grande cambiamento di stile. E questo dà l'impressione che il governo non sappia comunicare. Impressione più che verificabile, peraltro. Si potrebbe ipotizzare che però questa difficoltà, mentre abbassa la popolarità della maggioranza nel breve periodo e rende difficilmente rieleggibile un capo del governo che ha comunque dichiarato di non voler essere ricandidato la prossima volta, possa finire col diventare una forza nel lungo termine: se dopo le martellate dei primi tempi il governo finisse col prendere una strada più chiara e funzionante, se se ne vedessero le conseguenze positive, o se il lamento di tutti si trasformasse in una rassegnazione al meno peggio ("almeno sono seri"), l'effetto finale sarebbe positivo. Temo che questo scenario non sia però il più probabile: gli italiani sono "fatti di parole" (nel senso di ubriachi) e non sembrano ancora essersi ripresi dalla sbornia. Quanto ci vorrà?
10:20:53 PM
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Net neutrality in cambio di un'acquisizione
L'At&t ha detto che garantirà la net neutrality se il governo americano le consentirà di acquisire la Bell South. Le associazioni che combattono per il mantenimento della net neutrality hanno apprezzato. Evidentemente il timore della tendenza verso il monopolio è minore se le regole sono stringenti e favorevoli agli utenti.
9:47:08 PM
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Il nome del motore
Panorama e La Stampa raccontano il nuovo progetto di Jimmy Wales: costruire un motore di ricerca in formato wiki. C'è però un giallo sul nome del motore. Gli articoli di quasi tutti i giornali dicono che si chiamerà Wikiasari (un mix di giapponese e hawaiano...). Ma se si va sul sito di Wikia (la fonte da consultare in questo caso) si scopre che il nome non sarà Wikiasari. La storia della discussione sul nome è online. In ogni caso grazie a Panorama, La Stampa e tutti gli altri che ne hanno dato notizia: secondo me, è un progetto tutto da seguire.
11:23:29 AM
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Altri interventi. Sempre più costruttivi. La storia futura della mappa dei blog è probabilmente migliore di quella paassata
Dopo il commento di Davide Tarasconi sono arrivati altri contributi costruttivi sulla vicenda della mappa.
In particolare il post di Kurai è decisivo. E secondo me interpreta esattamente di che cosa stiamo parlando. A quel post ha dedicato un commento importante Zuck. Insomma: mi pare che grazie a questi interventi si stia prendendo la strada di analisi giusta.
11:13:40 AM
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2007
Luca De Biase.
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1-02-2007; 15:08:44.
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